Essendo venuto a conoscenza della vostra iniziativa, consistente in una gita ad un
delfinario in Emilia-Romagna, ho ritenuto opportuno contattarvi per esprimervi tutto il
mio dissenso. Purtroppo, grazie anche al velo d'omertà dei mass-media, si sa poco di ciò
che accade in questi luoghi, in realtà, dietro quell'atmosfera di festa e di gioco, si
nascondono dei veri e propri drammi, tristi storie di esseri viventi indifesi,
imprigionati e costretti ad una vita dura, fatta di violenze e soprusi. Ogni anno, in
questi acquari, muoiono molti di delfini, ma su questi avvenimenti non viene mai fatta
luce ed i gestori continuano a guadagnare soldi impunemente, recependo, addirittura, i
risarcimenti da parte dello stato, per gli animali deceduti.
Molte associazioni si muovono contro queste strutture, in certi casi, anche con piccoli
successi, ma se la gente continua ad alimentare tali esercizi, sarà difficile riuscire a
porre fine a questo vergognoso mercato.
La coscienza animalista è una realtà in continua crescita ed espansione, in Italia, come
nel resto del mondo, ma è spesso ostacolata da culture piuttosto primitive, che
concepiscono ancora l'animale come una risorsa da sfruttare.
Gli istituti scolastici, nella fattispecie i docenti, dovrebbero divulgare una cultura
meno incosciente, a favore del recupero e difesa del patrimonio naturale del nostro
habitat, cosa che però avviene troppo sporadicamente.
Il futuro del nostro pianeta, ormai gravemente compromesso dall'azione dell'uomo, è nelle
mani delle nuove generazioni, le quali, hanno bisogno di comprendere l'utilità e
l'importanza di una cultura più ecologista e nel segno del rispetto di ogni forma di
vita, animale e vegetale.
Già antichi filosofi e vari luminari erano coscienti di quanto fosse sbagliato ed
ingiusto, sfruttare gli animali, in quanto, il loro maltrattamento, oltre ad essere
moralmente sbagliato, favorisce la violenza ed i soprusi, anche nel mondo umano. Anche la
chiesa, nonostante si sia spesso contraddetta, agli inizi, aborriva la violenza perpetrata
sugli animali, appoggiando una vita più spirituale e priva di alimentazione carnea.
Ricordiamoci che S. Francesco (premetto che non sono credente), il santo patrono d'Italia,
riconosciuto anche da altre religioni, predicava l'amore verso tutte le creature, nessuna
esclusa ed era contrario all'uccisione di qualsiasi essere vivente, anche se per fame.
Ancora oggi sono in molti a seguire questa via, ma culture retrograde e utilitaristiche si
oppongono a certe scelte e filosofie di vita, proprio come fu all'ora per S. Francesco.
E' ormai noto che gli animali sono esseri senzienti, che conoscono la paura, il dolore, la
tristezza ed il terrore, che sanno anche amare e spesso, lo fanno meglio di un essere
umano, perché amano senza pretese e non tradiscono mai.
L'uomo, però, li sfrutta a suo piacimento, ignorando i loro sentimenti e riducendoli a
macchine, privandoli dei bisogni primari come i rapporti sociali e la libertà,
costringendoli, con la violenza, a compiere movimenti e sostenere stili di vita
innaturali, chiudendoli in gabbie (e vasche), utilizzandoli per sperimentare
"dubbie" terapie, medicinali e cosmetici (sfido chiunque, con un minimo di
coscienza, a rimanere impassibile di fronte alle orrende immagini dei laboratori di
vivisezione!), squartandoli, per rubare loro la pelliccia, imprigionandoli in box da
"ingrasso", per poi ucciderli e mangiarseli. Naturalmente, non commento le
pratiche incivili e primitive della caccia, la pesca, la corrida e tutte le feste
tradizionali che prevedono i maltrattamenti di animali, inermi e spesso resi innocui con
vili espedienti.
Da questa breve analisi, sembrerebbe che l'essere umano sia l'unico essere incapace di
provare sentimenti come la pietà, la compassione e l'amore, ma per fortuna, non è così.
Esistono molte persone, ed il numero è destinato a crescere, che rispettano, amano, gli
animali e tutte le creature indifese, alcuni, anche sacrificando la propria esistenza per
la loro causa. Ma senza essere estremisti, la realtà ci fa capire che la cultura, pian,
piano, sta cambiando, anche se molto lentamente e che le vecchie usanze sono destinate ad
essere superate, così è stato per la schiavitù e, in paesi più civili, per il
razzismo. Basta pensare che in Italia, che non è poi un grande esempio di paese
animalista, i "vegetariani", parola che per molti è un tabù, sono superiori ai
2.500.000 (duemilioniemezzo!!!) e sono destinati a crescere, nonostante gli insormontabili
ostacoli posti dai retaggi culturali, contesti sociali e famigliari, avversi, nonché
politici, giornalisti e dottori, mossi solo da interessi economici.
Gli animali hanno un cuore, un'anima, una mente, proprio come noi e vanno rispettati ed
amati, perché solo così, saremo in grado di capire la nostra natura, riparare agli
errori commessi finora e, posso affermarlo con convinzione, porre fine alle violenze ed
alle guerre del genere umano.
Confido nel vostro buon senso perché rinunciate, almeno in futuro, ad iniziative del
genere, prodigando i vostri sforzi in qualcosa di + costruttivo, ma non per questo meno
divertente.
Distinti saluti.
Al Lupo
Allego
alcune citazioni, tanto per rispondere a chi sostiene ottusamente, che gli animalisti ed i
vegetariani in particolare, siano degli sciocchi, degli incoscienti o dei deviati mentali.
Io sono da molto tempo seguace del vegetarismo per principio.
Oltre che per ragioni dietetiche e morali, io credo fermamente che una maniera vegetariana
di vivere, per il suo effetto puramente fisico sul temperamento dell'uomo, avrà influenza
molto favorevole per le sorti dell'umanità.
Albert Einstein
L'uomo deve mostrare bonta' di cuore verso gli animali, perche' chi usa essere crudele
verso di essi e' altrettanto insensibile verso gli uomini.
Kant
La grandezza di una nazione puo' essere giudicata in base al trattamento che riserva
agli animali.
Mahtma Gandhi
Secondo la mia mentalità la vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un
essere umano. Ritengo che più una creatura sia impotente, più diritto abbia alla
protezione dalla crudeltà degli uomini.
Mahtma Gandhi
Gli uomini fanno agli animali ciò che sono capaci di fare ai propri simili:
gli allevamenti di bestiame e i macelli sono il prototipo dei campi di concentramento
cosi' come c'e analogia tra l'uso degli insetticidi e le armi chimiche, e via dicendo.
S. Mordysnky
Noi abbiamo messo i leoni in gabbia, i leopardi nei giardini zoologici e i rinoceronti
neri nelle riserve. Noi prendiamo "gli animali selvaggi" e li mettiamo in
cattivita'; o, al massimo, garantiamo loro una liberta' sorvegliata. In questo modo li
trasformiamo in creature miserabili, psicologicamente handicappate, in anormalita'
sessuali e talvolta in veri pagliacci.
Jacques Yves Cousteau
La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini
Orazio
Al Lupo
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