A proposito di anatemi e del Prof. Garattini Dottor
Stefano Cagno - Dirigente Medico Ospedaliero |
Sulla legge per l' obiezione di coscienza contro la sperimentazione animale Il Prof. Garattini fa una serie di osservazioni discutibili ed una affermazione oggettivamente falsa. Si stupisce infatti della "possibilità di obiettare contro qualcosa che non è affatto obbligatorio". Il Prof. Garattini ha compiuto gli studi universitari mezzo secolo fa. Allora forse le esercitazioni con gli animali non erano obbligatorie, oppure i tanti anni passati hanno appannato la sua memoria. Prima della legge n° 413 che permette l'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale (io preferirei chiamare vivisezione), diversi docenti delle facoltà scientifiche obbligavano gli studenti a partecipare ad esercitazioni con gli animali per potere, successivamente, sostenere l'esame. Il Prof. Garattini evidentemente non sopporta l'idea che qualcuno possa pensarla in maniera diversa dalla sua e ancora peggio che questo qualcuno sia uno studente o un laureato in materie scientifiche. Non tollera insomma l'idea che possano essere rispettate e tutelate coscienze e sensibilità diverse dalla sua. Solo le dittature si comportano come auspicherebbe il Prof. Garattini. Anzi, le democrazie più avanzate si riconoscono dal rispetto delle diverse coscienze dei propri cittadini e dal saperle tutelare anche attraverso norme di legge. D'altro canto in Italia è riconosciuto anche il diritto di obiezione di coscienza al servizio di leva e alle pratiche abortive: tutto ciò in perfetta linea con uno Stato laico e di diritto. Probabilmente il Prof. Garattini si troverebbe meglio a vivere in Iran o in Cina: i cittadini di queste nazioni non sanno nemmeno cosa sia l'obiezione di coscienza. Le colture cellulari come modello sperimentale Sulla scomunica a priori dell'uso degli animali transgenici Riguardo alla seconda questione degli animali transgenici, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma il movimento di opposizione ad un certo modo di compiere manipolazione genetica, ha sempre argomentato in maniera più che approfondita e documentata le proprie tesi. La creazione di animali transgenici per la ricerca perpetua, e forse peggiora, il difetto metodologico iniziale. Infatti gli animali manipolati geneticamente si comportano in maniera differente rispetto alla specie naturale soltanto per la caratteristica mutata. Quindi, ad esempio l'oncomuose, ossia il topo in grado (non sempre) di manifestare un tumore alla mammella perché gli è stato inserito un gene umano, continuerà comunque a metabolizzare i farmaci che gli somministriamo da topo e non da essere umano. D'altro canto, un animale transgenico non è più utile nemmeno per le ricerche riguardanti la sua specie di appartenenza, poiché abbiamo, almeno in parte, mutato il suo corredo genetico e quindi anche alcune sue caratteristiche somatiche, biochimiche o metaboliche. E questa sarebbe una tecnica "razionale e
prevedibile"? Inoltre: la necessità di creare gli animali transgenici dimostra in maniera inoppugnabile che fino ad ora la vivisezione non è stata una pratica scientifica, perché, se così fosse, non ci sarebbe bisogno di creare nuovi animali manipolati, più simili agli esseri umani. Sul mito della natura comunque buona Infine sull'ultima questione non posso che essere pienamente d'accordo con il Prof. Garattini. E' evidente che non tutte le sostanze naturali sono innocue e utili per il genere umano. Diverse, come ad esempio la cicuta, posso essere altamente velenose e mortali. Ma anche su questo tema si possono trovare valide argomentazioni contro la vivisezione. Il fungo Amanita phalloides, velenosissimo per gli esseri umani, è innocuo per i conigli. Al contrario il succo di limone commestibile per noi, è in grado di uccidere i gatti. Se poi facciamo un discorso più generale, è innegabile
che la Natura a volte può essere anche malefica e dannosa, prova oggettiva è l'esistenza
dei vivisettori. |