La Repubblica - 29 agosto 1999
Redazione

FERIE 1999
Abbandonati centomila animali. Denuncia degli animalisti

ROMA - Le vacanze 1999 sono senza ritorno per circa 100 mila cani e gatti. Sono tanti infatti gli animali abbandonati nei tre mesi estivi di giugno, luglio e agosto, addirittura il 15 per cento in più di quelli lasciati sulla strada lo scorso anno (circa 85 mila). Il grido d'allarme lo lancia l'associazione animalista Peta che sottolinea come per l' 80 per cento di questi animali senza più padrone il destino sia la morte per fame, sete o incidente stradale e per il 20 per cento la reclusione in un canile o la tortura in un laboratorio di vivisezione.
Il mese con il più alto tasso di abbandoni è stato luglio con 34.000 cani e gatti lasciati per strada, seguito da giugno (33 mila) e agosto (32 mila).


Mediaset OnLine - 31 agosto 1999
Redazione

VIVISEZIONE
Sono ratti e topi i più "torturati"

Iniezioni di collirio direttamente negli occhi dei conigli, talco fatto inalare ai ratti per sei ore, topi sotto lampade ultraviolette con gli occhi aperti per giorni. La "tortura" ancora abita nel mondo animale e ogni anno in Europa più di un milione e 100 mila conigli, topi, cani, gatti, criceti ed anche pesci e rettili devono subire patimenti e tormenti per sperimentare non solo i farmaci che dovranno arrivare poi all'uomo, ma anche per provare i più effimeri cosmetici.
L'universo vivisezione è stato messo sotto osservazione dall'Eurorispes che ha anche osservato come gli animali vivisezionati siano aumentati negli anni: erano 950 mila nel 1995 e sono arrivati a 1.130.536 nel 1997.
I più "gettonati" per la ricerca sono i ratti, più di 688.000 ogni anno finiscono nei laboratori per esperimenti, seguiti dai topi con circa 357.000 esemplari. Da soli ratti e topi costituiscono circa il 90% dello stock degli animali sacrificati alla ricerca.
Sul fronte dei test cosmetici i paesi europei utilizzano 30.000 animali (7.500 solo in Francia) e per questi animali sacrificati sull'altare della bellezza, non solo femminile, è stato ritardato anche il momento dell'abolizone della "pena di morte": è stata infatti posticipata al 30 giugno del 2000 l'entrata in vigore della direttiva europea che prevede l'uso di animali per i test cosmetici.
Ecco la mappa dei 10 animali maggiormente utilizzati per gli esperimenti nel 1997:

Ratti 688.145
Topi 356.887
Porcellini d'India 31.564
Conigli 31.004
Uccelli 6.761
Criceti 2.957
Altri Roditori 2.782
Anfibi 1.725
Suini 1.708
Rettili 910


Corriere della Sera - 1 settembre 1999
Redazione

SACERDOTE SCATENA DIBATTITO NEGLI USA
«Anche i cani vanno in paradiso»

NEW YORK - Fido andrà in Paradiso? Solo se si è comportato bene con il suo padrone. Davanti a Dio deve dimostrare di essere stato il migliore amico dell'uomo. Lo sostiene Brian McSweeney, vice cancelliere dell'Arcidiocesi di New York, in un dibattito dedicato alla sorte dei cani nell'aldilà lanciato dalla rivista americana per cinofili Dog Fancy.
Il sacerdote cattolico ha acceso così la polemica con religiosi appartenenti ad altre confessioni che sono intervenuti sulla rivista replicando alle sue tesi. «Il paradiso è fatto per gli esseri umani. E la ragione per cui ci potrebbero essere anche i cani è a beneficio dell'uomo, non per loro», ha detto McSweeney. Ma allora secondo la Chiesa un cane deve avere necessariamente una relazione con un uomo per accedere alle glorie celesti, ha chiesto la giornalista allibita al religioso. McSweeney ha replicato con un'altra domanda: «Se un cane è su un'isola deserta e nessuno lo sa, andrà in paradiso? Non so».
L'immagine del cane senza padrone, randagio sull'isola, ha sedotto anche un rabbino che ha sviluppato l'argomento in questo modo: «Il cane sull'isola deserta "può" andare in paradiso a patto che sia un buon cane». Insomma quanto basta per provocare lo sgomento di chi ama il proprio cane più dei suoi simili e collocherebbe volentieri all'inferno il suo vicino di casa piuttosto che Fido.
Si ribella, infatti, Andrew Linzey, professore di teologia all'Università di Nottingham in Inghilterra: «L'idea che un animale possa fare scelte morali è ridicola. Un cane non può essere chiamato a rispondere del suo comportamento. E' ovvio e teologicamente corretto che gli animali vadano in paradiso. La vera questione è se gli uomini andranno in paradiso. Dopo tutto gli animali non sono così peccatori, infedeli e violenti come noi».
E' d'accordo con il teologo, Mary Buddmeyer-Porter autrice di un libro dal titolo eloquente «Vedrò Fido nell'aldilà?» che scandaglia a fondo il problema. La tesi sostenuta nel libro è che i cani vanno comunque in Paradiso perché sono senza peccato.


UN' IDEA...


Non vorremmo apparire aridi e gretti, ma ogni volta che sentiamo parlare i religiosi di un'altra vita a noi viene in mente questa vita... E ogni volta che qualche politico ci parla di un domani migliore noi riflettiamo sulla nostra vita di oggi. Chissà perché... in questi casi ci viene sempre da pensare che sarebbe più opportuno risolvere adesso i problemi di questa vita sia per noi che per gli altri animali.

Chissà perché... che ci prendano un po' in giro?!