L’impegno dei Sindaci per il clima venerdì ha dato i suoi primi risultati concreti. Sono i
39 piani d’azione per l’energia sostenibile – i cosiddetti
SEAP - di altrettanti municipi spagnoli, presentati venerdì a Bruxelles dalla Provincia di Barcellona. I 39 comuni catalani sono
i primi ad essere passati all’azione tra le 933 città nel mondo che aderendo alla
Convenant of Mayors, il Patto dei Sindaci, si sono impegnate a sorpassare l’obiettivo europeo sulle emissioni, cioè il -20% al 2020 rispetto ai livelli del 1990. Entro un anno dalla firma anche le altre città del patto, tra le quali 21 capitali, dovranno aver presentato i loro Sustainable Energy Action Plans.
Che gli enti locali abbiano un ruolo fondamentale nella lotta al global warming su queste pagine lo abbiamo ripetuto spesso, venerdì, nel ricevere
i 39 piani dalle mani dell’assessore all’ambiente della Provincia di Barcellona, Joan Antoni Baron, lo ha ricordato anche il commissario Andris Piebalgs. “ Il Covenant of Mayors ha raggiunto l’età matura – ha dichiarato – con 900 città a bordo e 40 strutture di supporto (province, regioni e altri enti che coordinano, ndr). Si tratta di un movimento senza precedenti di autorità locali e regionali. I primi 39 Sustainable Energy Action Plans consegnati oggi dalla Provincia di Barcellona dimostrano chiaramente che
regioni e province hanno
un ruolo cruciale nel ridisegnare il nostro panorama energetico e nel dare il nostro contributo alla lotta al cambiamento climatico”.
Ma dietro la rapidità e il successo della provicia catalana nel passare all’azione c’è un impegno decisamente superiore a quello di altri enti in Europa che ben si accorda con l’idea di sviluppo verde che la Spagna sembra aver scelto. Alla redazione dei piani la Diputació de Barcelona ha contribuito con
sostegno tecnico ed economico: aiuto nel redigere i piani e 1,5 miliardi di euro stanziati. A fine agosto erano 105 le municipalità della provincia catalana ad aver accettato la scommessa del patto dei sindaci, pari all’88% dei 4,5 milioni di abitanti. L’obiettivo è una riduzione delle emissioni di 3,6 milioni di tonnellate di CO2 a partire dai 19,1 attuali.
Ad aver già presentato il piano, come detto, per ora 39 municipalità, comuni che vanno dai 200 ai 300mila abitanti. Piani che a breve saranno disponibili sul sito della Covenant of Mayors per favorire uno scambio di esperienze tra le città, assieme all’altra
documentazione fornita che guida nel redigere i SEAP. Proprio quello di fornire supporto tecnico per trovare il modo di ridurre le emissioni infatti è il senso del Patto dei Sindaci. I comuni che non hanno le risorse economiche e le competenze per preparare il proprio piano possono così avvalersi del contributo offerto dalla Commissione europea, tramite le strutture di riferimento, che possono essere appunto regioni, province o altri enti.
In Italia, dove hanno aderito 91 comuni (contro i 359 spagnoli) le strutture di riferimento per ora sono le province di La Spezia, Milano, Roma, Salerno, Teramo, la Regione Piemonte e il Coordinamento delle Agende 21 locali.
Al momento i cittadini delle città del mondo "amiche del clima" sono 130 milioni: andando oltre l’obiettivo europeo sulle emissioni - per molti troppo modesto (Qualenergia.it
"Se l'Europa vuol imbrogliare il clima") - possono ridurre i gas serra per un equivalente di
110 milioni di tonnellate di CO2, aiutando nel contempo i vari stati nazionali a mantenere gli impegni in materia.
Per quanto concerne l'Italia, il Ministero dell´Ambiente re coordinerà il Piano d'Azione dei Comuni italiani al fine di coinvolgere un numero sempre maggiore di città che si vorranno impegnare in obiettivi ambiziosi da realizzare entro il 2020.
Su questo argomento il Kyoto Club, che sostiene l'iniziativa, in occasione di Key Energy 2009 a Rimini Fiera ha organizzato un workshop sul tema che ha voluto dimostrare, grazie alla presentazione di alcuni esempi significativi già realizzati in Italia, l'importanza della pianificazione energetica negli Enti Locali (a breve potranno essere scaricate le presentazioni del workshop Kyoto Club).