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[Data: 19/11/2009] [Categorie: Alimentazione ] [Fonte: ecoeconomisti.it] |
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La riforma dell’acqua su cui è stata votata la fiducia L’Associazione Economisti Ambientali di Impresa esprime il suo dissenso a tale dispositivo in materia di Risorse Idriche e questo assolutamente non per questioni ideologiche, essendo un Associazione che da sempre ha affrontato con rigore e rispetto, e da un punto di vista esclusivamente professionale, le questioni economico ambientali, ma almeno per una evidente semplice ragione e cioè quella che a differenza di altre privatizzazioni, quella dell’acqua ha una grande vulnerabilità. Basti pensare che in linea generale le reti di distribuzione di altri servizi non presentano grandi differenze territoriali. Infatti il gas, ad esempio, viene immesso in rete in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, e ciò vale anche per l’energia e la telefonia, ma tutto ciò non può valere per la risorsa idrica che ha fonti idriche territoriali assolutamente diverse per portata, per qualità e per tanti altri fattori ambientali, tali da differire da “pozzo a “pozzo”, da “fonte” a “fonte”, da “territorio” a “territorio” e quindi potrebbe accadere che la competizione di “mercato” tra gestori privati penalizzi, un ambito territoriale rispetto ad un altro e questo solo in termini di risorsa idrica, oltre che in termini economici e di tariffa. Ma è mai possibile che il pubblico non possa essere efficiente? E’ possibile che su una questione delicatissima, di equità e di valori, ci si fermi solo a dire , in maniera generica, che il pubblico non funziona! Certo è molto più faticoso, ma sicuramente più giusto, “punire” chi non è efficiente ed efficace, più tosto che pensare e continuare a dire che il servizio pubblico sia solo negligenza, inettitudine, clientela, ecc, cioè i soliti luoghi comuni. Chiaramente questo tipo di operazione consente allo Stato di realizzare, a breve, un operazione di cassa e forse di ottenere dai privati gli investimenti necessari all’efficientamento della rete, ma perché questi investimenti devono essere fatti da pseudo privati con fondi pubblici e fondi comunitari? Saranno veramente così efficienti questi privati? Peccato che in altri grandi città europee, come Parigi, si ritorni alla gestione pubblica delle reti idriche e non più alla concessione privata. Cosa non ha funzionato in contesti ambientali sicuramente più favorevoli dei nostri? Forse dovremmo chiedercelo tutti e capire che la risorsa idrica è bene primario inestimabile il cui valore va oltre l’economicità, gli investimenti, rappresenta la Vita sul territorio, la sua ricchezza, la sua bellezza, il suo futuro e tant’altro. Pensiamoci ed interroghiamo le nostre coscienze. Certo nella barbarie generale sono sempre meno gli uomini e le donne che hanno a cuore i valori ed hanno coscienza. Riflettiamo, ma diciamo anche Basta, Basta, Basta !!!!!! Il pericolo che corriamo è molto grande, forse di più di quanto pensiamo o immaginiamo. Le decisioni di politica ambientale non sono assolutamente come altre, sono più di altre il futuro dei nostri figli, non consentiamo che continuino a ripetersi i gravi ”delitti” che già si sono realizzati su altre questioni ambientali nel nostro Paese, questo sarebbe veramente inperdonabile ed è doveroso che ci sia la massima chiarezza e trasparenza. |
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