VEGANch’io 2007
Dall’8 al 10 giugno presso l’area feste del Comune di Brugherio (Mi) si terrà la seconda edizione del festival antispecista VEGANch’io, organizzato da Oltre la Specie (www.oltrelaspecie.org) in collaborazione con Food not Bombs (Romagna) e l’Assessorato al Benessere Animale del Comune di Brugherio.
L’antispecismo considera immorale continuare a discriminare gli altri animali (e quindi mangiarli, sperimentarli e utilizzarli nei mille modi in cui la nostra società li ha trasformati in merce e strumenti) sulla base di differenze fisiche tanto ininfluenti dal punto di vista etico quanto il colore della pelle. E l’antispecismo più maturo, quello che animerà i tre giorni del festival, è anche certo che, come sosteneva un giovane Horkheimer quasi 100 anni fa, «l’indescrivibile, inimmaginabile sofferenza degli animali, l’inferno animale nella società umana, il sudore, il sangue, la disperazione degli animali» stiano a fondamento della «struttura sociale del presente».
Il festival, che contiene tutti gli ingredienti della festa popolare (musica, cinema, ballo, ecc.), sarà l’occasione per confrontarsi con l’infame condizione dei non umani (con mostre, dibattiti e filmati) e per avvicinarsi allo stile di vita vegano, che non solo non prevede alcun tipo di sfruttamento animale (dal cibo che si mangia, ai vestiti che si indossano), ma che fa proprie anche le istanze dell’ecologismo, della decrescita e del pacifismo (non a caso, i cuochi della festa sono aderenti al movimento Food not Bombs che, tra l’altro, recupera il materiale per la preparazione del cibo da quello che la grande produzione e distribuzione definisce «scarti e rifiuti»). A una tale logica si ispirano anche i corsi che verranno tenuti durante la manifestazione, quali quelli di cucina, di preparazione degli articoli per l’igiene personale o la cosmesi (non testati), alla riabilitazione degli animali dei laboratori, al salvataggio dei selvatici feriti dai cacciatori, ecc., che saranno improntati dal rispetto per i non umani e da una forte critica della società del consumo e dello sfruttamento intensivo delle risorse.
Parte essenziale del festival saranno le manifestazioni culturali, il cui cuore sarà rappresentato da due dibattiti, Il mondo com’è e Il mondo come dovrebbe essere. Nel primo, Stefano Cagno, Adriano Fragano, Anna Maria Manzoni, Marco Maurizi, Enrico Morioni e Valerio Pocar si impegneranno nel compito di tratteggiare una cartografia delle basi culturali e delle manifestazioni pratiche dell’ideologia del dominio, a partire dallo sguardo animale, ma senza fermarsi a questo. Nel secondo Sara D’Angelo, Gino Ditadi, Goffredo Fofi, Enrico Giannetto, Filippo Schillaci e Aldo Sottofattori proveranno a descrive come si immaginano dovrebbe apparire un mondo liberato, superando la «specializzazione» dei vari movimenti di liberazione, a favore di una critica radicale e a «tutto tondo» dell’ideologia del dominio. Non a caso, al mattino del sabato, verranno letti brani di Anna Maria Ortese, l’autrice che più di ogni altro ha capito e descritto l’inestricabile legame delle forme di oppressione del «respiro» di tutti i viventi.
Si nasconde infine nel titolo della manifestazione un invito alla realizzazione di un’etica declinata in prima persona. In un mondo, che è così com’è anche perché l’etica è di solito alla terza persona («Il mondo va male perché il potente di turno vuole così; quindi io non posso farci nulla»), questo appello ci sembrava particolarmente adatto.
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