Aie: l’Italia non raggiungerà gli obiettivi di Kyoto
Per quanto riguarda il raggiungimento degli obblighi imposti dal Protocollo di Kyoto, “le tendenze attuali indicano che l’Italia non raggiungera’ questo obiettivo”. E’ un giudizio che, sebbene atteso, resta impietoso nei confronti del nostro paese, quello offerto dal ‘Rapporto Aie 2009 sulla Politica energetica italiana’ dell’Agenzia internazionale dell’energia, presentato oggi al ministero dello Sviluppo economico dal direttore esecutivo dell’agenzia, Nobuo Tanaka.
In base agli obblighi-Kyoto e alla condivisione degli oneri Ue, l’Italia dovrebbe ridurre le emissioni di gas serra del 6,5% rispetto all’anno base (1990) nel primo periodo di azione (2008-2012). L’obiettivo del protocollo di Kyoto e’ pari a 483,3 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 equivalente, da tagliare. In base agli ultimi dati disponibili (Apat 2007), pero’, stigmatizza l’Aie nel suo rapporto, “l’Italia registera’ emissioni superiori del 12-13% rispetto a questo obiettivo, ed e’ quindi necessario adottare un rigoroso piano d’azione per rispettare gli obiettivi del protocollo di Kyoto entro il termine del primo periodo di azione”. Ma, “nonostante sia stata prevista l’attuazione di ulteriori politiche e misure in questo senso, le tendenze attuali indicano che l’Italia non raggiungera’ questo obiettivo”.
Ad ogni modo, l’Agenzia internazionale dell’energia fornisce alcune raccomandazioni all’Italia. Il nostro paese dovrebbe “accelerare gli sforzi per rispettare gli obblighi imposti dal Protocollo di Kyoto, in particolar modo sviluppando e attuando una strategia globale sul breve periodo fino al 2012”.
Sarà utile poi “dare il massimo rilievo alla riduzione delle emissioni non contemplate dal sistema Ets” e “promuovere politiche che affrontino le problematiche emergenti in questi campi”. A supporto di tale politica il governo deve anche “prevedere un piano che faccia maggior uso dei meccanismi flessibili in caso di probabili inadeguatezze delle misure nazionali”. L’esecutivo deve inoltre “creare un efficiente sistema di monitoraggio per misurare costantemente gli scostamenti rispetto all’obiettivo previsto”.
Ancora, l’Italia a giudizo dell’Aie deve “definire e implementare un quadro orientativo in linea con l’obiettivo stabilito dall’Unione europea che prevede una riduzione del 20% entro il 2020” e “creare una situzione favorevole all’ottenimento degli investimenti occorrenti e all’attuazione delle attivita’ necessarie, valutando il potenziale legato alla riduzione delle emissioni nazionali insito in tutti i settori”. Infine, l’agenzia Ocse raccomanda all’Italia di “implementare i necessari cambiamenti del quadro orientativo a tutti i livelli del governo per coinvolgere gli enti subnazionali”.
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