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[Data: 04/02/2010] [Categorie: Economia ] [Fonte: E-gazette] |
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Surprais! Analisi Citigroup smentisce il Governo sui costi del nucleare: sarà carissimo L’elettricità che verrà prodotta dagli impianti nucleari in costruzione avrà costi più alti del previsto. È quanto sostiene un rapporto intitolato “New Nuclear, The Economics Say No” pubblicato nel novembre 2009 da Citi Investment Research & Analysis, divisione di Citigroup Global Market. Il documento, curato da Peter Atherton, Andrew M Simms, Sofia Savvantidou, Stephen B. Hunt, rileva che - nell’ipotesi di maggiori costi pari al 20% (del tutto “fisiologici” in questi casi) e di ritardi di due anni nella costruzione - il prezzo dell’energia dovrà essere pari ad almeno 70 euro per megawatt affinché gli investimenti siano ragionevoli. Questa cifra risulta essere superiore rispetto ai 65 euro attuali, ma molto più alta rispetto alle rosee indicazioni fatte la settimana scorsa dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, che indicava in 40 euro il costo futuro al megawatt. Alla voce prezzo dell’energia il rapporto ricorda che ogni centrale nucleare ha moltissimi costi fissi e pochi costi variabili. Di conseguenza, cash flow e capacità di produrre profitto derivano dal prezzo di vendita dell’elettricità. Ma il prezzo di 65 euro a MW stimato per poter mantenere in equilibrio i conti si è avuto in Gran Bretagna solo per 20 degli ultimi 115 mesi, durante i quali il costo era “drammaticamente” crollato portando - spiegano gli esperti di Citigroup - British Energy sull’orlo della bancarotta. Di qui un monito per i governi e (ancor di più per i consumatori): “nessuna centrale nucleare è mai stata costruita laddove gli investitori si assumevano il rischio del crollo dei prezzi…”
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