c Val Susa, sotto attacco la protesta contro l’alta velocità - 04/02/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 04/02/2010]
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Val Susa, sotto attacco la protesta contro l’alta velocità

“Brucia più a voi che a noi”, recitava lo striscione con il quale i No-Tav di Bruzolo, reduci dal primo attentato incendiario del 16 gennaio, hanno preso parte alla “marcia dei 40.000” il 23 gennaio a Susa per dire no alla Torino-Lione, malgrado le trivellazioni preliminari imposte di notte sotto robusta scorta, e contro le quali si sono opposti, come “scudi umani”, alcune centinaia di militanti. E mentre da Torino il sindaco Sergio Chiamparino lanciava la campagna “Sì Tav”, in valle di Susa riprendevano gli attacchi incendiari contro i “presidi” dei manifestanti: l’ultimo, il 31 gennaio, ha distrutto quello di Bruzolo.

«Ci hanno riprovato», annota la scrittrice Chiara Sasso. «Il presidio di Bruzolo era stato dato alle fiamme sabato 16 gennaio più o meno all’ora di brucia più a voi che a noicena, troppo presto, perché qualcuno che transitava sulla strada ha dato l’allarme e sono arrivati i vigili del fuoco, tutto si è spento». Ben diversa la sorte del “presidio” di Borgone, «raso al suolo» la notte del 23 gennaio: attacco al quale la popolazione ha reagito con una fiaccolata, presenti almeno cinquemila persone. Una «risposta immediata», come nella manifestazione dei 40.000 accorsi a Susa. Poi, il 31 gennaio, il secondo attentato a Bruzolo: “presidio” distrutto e scritte di rivendicazione “Sì Tav”.

Su Facebook, aggiunge Chiara Sasso, un gruppo “Sì Tav” ha pubblicato il video del presidio di Borgone in fiamme. E il 1° febbraio, sempre da Facebook, hanno «mandato minacce» al presidio di val Sangone e Rivoli scrivendo “a fuoco”. «Forse è tempo che ognuno faccia “quello che può”, come diceva Paolo Borsellino. Soprattutto dalla vicina Torino». Chiara Sasso auspica «che si batta un colpo», visto che «certi silenzi sono pesanti». Dopo l’ultimo attacco incendiario, i No-Tav parlano di «attentato di stampo mafioso», commentando – nel silenzio generale – l’ennesima intimidazione contro la resistenza che la valle di Susa oppone all’alta velocità Torino-Lione (info: www.notav.info).

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