La rivoluzione britannica dell'energia locale
La rivoluzione britannica dell'energia locale
Gli enti locali diventino produttori di energia rinnovabile. E' la proposta del Segretario all'energia britannico Ed Miliband per una 'rivoluzione dell'energia locale': i Comuni potranno accedere alle tariffe incentivanti in arrivo e avranno un supporto per investire nell'energia verde. Intanto il Governo di Londra annuncia i "prestiti verdi" per riqualificare energeticamente le case inglesi, pagando con il risparmio in bolletta.
L’elettricità verde la faranno i Comuni, che così aggiusteranno in un'unica mossa il loro bilancio economico e quello delle emissioni. Nella Gran Bretagna che ha in mente il segretario all’energia e ai cambiamenti climatici, Ed Miliband, infatti, gli enti locali - attualmente responsabili del 10% delle emissioni nazionali - dovranno ridurre la loro impronta ecologica e trasformarsi in produttori di energia verde da vendere in rete.
Spesso su queste pagine abbiamo scritto di quanto si possa fare a livello locale per combattere il global warming (Qualenergia.it – “Le energie degli Enti locali”). Storie di comunità che si sono messe a produrre energia pulita con ottimi risultati economici ne abbiamo illustrate diverse: una per tutte quella del villaggio scozzese di Fintry in Stirlingshire, che ha scommesso sull’eolico acquistando una turbina e reinvestendo gli utili nel miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitato (Qualenergia.it – “L’eolico del villaggio”). Ora Miliband ha annunciato un piano che vorrebbe far diventare la regola le buone pratiche come quella di Fintry.
Alla base della proposta (che dovrebbe essere attuata se i laburisti vinceranno le prossime elezioni) le tariffe incentivanti per le fonti rinnovabili che in Gran Bretagna partiranno ad aprile. Un incentivo fino a 0,41 sterline (circa 0,45 €) per ogni chilowattora prodotto da rinnovabili, che nelle intenzioni dei legislatori dovrebbe garantire rendimenti attorno all’8%. Secondo Miliband infatti la tariffa fissa dovrebbe andare non solo a privati e aziende (come avverrà da aprile), ma anche a soggetti pubblici, quali appunto gli enti locali.
Proprietari di numerosissimi immobili e terreni che potrebbero ospitare impianti a fonti rinnovabili, nonché spesso forti consumatori di energia, gli enti locali, da soli o riuniti in consorzi, sarebbero i soggetti ideali per investire in energia pulita. Affinché ciò accada, la proposta del segretario all’energia prevede anche un servizio di supporto tecnico e amministrativo per cooperative o enti pubblici che vogliano farlo.
Aspettando la “rivoluzione dell’energia locale”, come è stata battezzata l’idea di Miliband, la Gran Bretagna intanto continua con le politiche anti-global warming: l’ultima messa in campo sono i “prestiti verdi”, mutui agevolati per la riqualificazione energetica degli edifici, annunciati proprio oggi. La particolarità di questi prestiti per coibentare le case o dotarle di impianti ad energie rinnovabili è che non sono legati a chi li richiede, ma all’edificio stesso (soluzioni simili si sono introdotte in California: Qualenergia.it – “Innovativa "strategia solare" a San Diego”). In questo modo si può godere del vantaggio economico anche se non si ha intenzione di rimanere nella stessa casa per tutto il tempo necessario a ripagare l’investimento.
Un progetto pilota dei cosiddetti prestiti verdi, battezzato “Pay As you Save” (“paga risparmiando”), è già operativo e ha coinvolto 500 case inglesi per un finanziamento di 4 milioni di sterline. La restituzione dei prestiti è spalmata periodi lunghissimi: ai beneficiari si fanno pagare rate inferiori al risparmio in bolletta consentito dagli interventi finanziati.
GM
2 marzo 2010
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