c 42 Associazioni e Organizzazioni del Friuli Venezia Giulia propongono una legge regionale anti-OGM - 08/03/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 08/03/2010]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: Verdi.it]
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42 Associazioni e Organizzazioni del Friuli Venezia Giulia propongono una legge regionale anti-OGM

Se con una mano l'Unione Europea dice di non voler imporre le colture OGM agli Stati membri, è pur sempre vero che con l'altra, secondo alcuni (ministro Zaia) violando la sovranità nazionale, fa cadere sulla testa dei riluttanti europei la patata transgenica "Amflora" e tre "nuovi" tipi di mais, aprendo le porte dell'industria, della stalla, del pollaio ma anche della cucina di ogni consumatore al "Frankenstein food".

Ben 40 Associazioni e Organizzazioni del Friuli Venezia Giulia, agricole, ambientaliste, culturali e di tutela dei consumatori, hanno redatto quindi una proposta di legge regionale che fa proprio il tema della difesa delle risorse genetiche del nostro territorio e della qualità delle colture e degli alimenti. L'obiettivo è quello di tutelare la specificità, l'originalità, la territorialità della produzione agro-alimentare e del consumo regionale, anche a garanzia della sicurezza alimentare e della qualità di vita dei propri cittadini. Inoltre si intende sostenere e favorire la produzione e il consumo di prodotti tipici, di qualità, e biologici, promuovendo iniziative di comunicazione e di educazione alimentare sul tema. È una proposta di legge che, nell'intento degli aderenti, può costituire l'avanzamento verso la concreta speranza di un maggiore benessere personale e collettivo, e che si auspica possa essere presa in considerazione e adottata anche da altre Regioni italiane.

I rischi concreti dell'introduzione di organismi e materiale geneticamente modificati sono stati più volte scientificamente documentati: l'ibridazione genetica determina una perdita di biodiversità, contrasta con i principi di sicurezza e di sostenibilità ambientale, contrasta con la specificità delle colture, e determina un'inevitabile diminuzione della qualità, con conseguenti ricadute economiche negative a danno dei coltivatori non-OGM.

L'inquinamento genetico che gli OGM procurano ricade anche sui consumatori, che sul tema si sono sempre espressi a grande maggioranza in maniera contraria (secondo l'ultimo sondaggio Ue, il 62% dei cittadini consultati, tra questi il 77% degli italiani, sostiene di essere "preoccupato" per la presenza di OGM in alimenti e bibite). La nostra libertà di scegliere cibi non-OGM è in pericolo, la nostra stessa salute è in pericolo, visto che il "principio di precauzione" non consente l'utilizzo di nuove sostanze o prodotti finché non se ne sia dimostrata l'assoluta innocuità. Non è questo il caso degli OGM, i cui effetti dannosi (su animali) sono stati resi noti dalle stesse case produttrici; inoltre la resistenza degli OGM ai pesticidi favorisce l'aumento della quantità d'impiego degli stessi, accrescendo di conseguenza l'inquinamento del suolo, dei corsi d'acqua, delle falde, dell'ambiente, peggiorando di fatto una situazione già al limite del sostenibile.

La presunta utilità degli OGM per combattere la fame nel mondo è poi un dogma dai piedi d'argilla. Vero è, invece, che introdurre gli OGM nei Paesi poveri equivale a disconoscere e a intaccare il diritto alla sovranità alimentare di migliaia di agricoltori. Questi ultimi, infatti, attraverso i brevetti di proprietà delle multinazionali, che esercitano un vero e proprio monopolio, sono costretti ad acquistare ogni anno le sementi OGM, e relativi pesticidi, a prezzi imposti e alti, con raccolti spesso insoddisfacenti, generando dipendenza economica dall'estero, in una sorta di nuova forma di colonialismo "biotecnologico", che nelle situazioni estreme (India) li porta alla disperazione e spesso anche al suicidio.
I proponenti sollecitano i Consiglieri della Regione Friuli Venezia Giulia a presentare la proposta di legge - inviata trasversalmente a tutti i gruppi politici - e a discuterla con urgenza, affinché possa formalmente essere approvata ed entrare in vigore prima della scadenza dei 90 giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato che di fatto rischia concretamente di liberalizzare, in regione, la semina di tre varietà di mais OGM.


Sostenuta da:




Adiconsum FVG

AIAB-FVG Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica

Alister FVG

AL. PI. FLORA (Az. Agricola Apistica Biologica)

Associazione Amici in Giardino

Associazione Benkadì (commercio equo e solidale) Staranzano (GO)

Associazione CEA Mulino Cocconi Ecomuseo delle Acque Gemona (UD)

Associazione Culturale" "UNIMONDO" Campoformido (UD)

Associazione Donne Operate al Seno

Associazione G.A.S. BUJA

Associazione Nazionale "Città della FRUTTA"

Associazione Senza Confini Brez Meja (Bottega del Mondo TS)

Associazione Vitae Onlus FAEDIS (UD)

APPO FRIULI (Associazione Produttori Piante Officali BIO)

Aprobio Associazione Produttori Biologici e Biodinamici del FVG

Bottega del Mondo Soc. Coop. UDINE

"Buteghe" Coop. E Bottega commercio solidale San Giorgio di Nogaro (UD)

CARTA EstNord (Rivista)

Casa del Consumatore Muggia

Centro di Accoglienza e di Promozione Culturale Ernesto Balducci - Zugliano (UD)

Ce.V.I. - Centro di Volontariato Internazionale per la cooperazione allo sviluppo

Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo (C.V.C.S.)

Cittadinanzattiva FVG

COLDIRETTI REGIONALE FVG

Comitato per la VITA del FRIULI RURALE

Federconsumatori FVG

Federazione Diritto Libertà di Cura ONLUS UDINE

GAP UDINE (Gruppo di acquisto Popolare)

GAS "Go gas tartaruga" (Gruppo di Acquisto Solidale) Staranzano (GO)

Greenpeace Onlus Italia

Italia Nostra FVG

Kmecka Zveza - Associazione agricoltori

LAC FVG

LAV ONLUS Sedi del FVG

LEGACOOP FVG

Legambiente FVG

Legaconsumatori PN

LIPU FVG

OTC (Organizzazione Tutela Consumatori) FVG

QualityBIO sas

Slowfood FVG

WWF FVG






Recapito comune e adesioni:

WWF FVG - via Cussignacco 38, 33100 UDINE

e-mail: friuliveneziagiulia@wwf.it

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