Ghana: cibo, foreste o biodiesel?
La distinzione fra energia e agricoltura si fa sempre più sfocata, e continua la crescita della produzione di biocarburanti. Le colture con finalità agricola hanno attirato significativi investimenti stranieri negli ultimi quatto anni. Imprese norvegesi, brasiliane, olandesi, svedesi, tedesche e britanniche si contendono i terreni agricoli in diverse aree del paese.
Sette imprese private hanno già messo a coltura circa 55.000 ettari di terreno, e nuovi investimenti sono previsti per i prossimi anni. In occasione del World Jatropha Summit, il governo del Ghana ha chiarito che non porrà limitazioni agli investimenti stranieri nel campo dei agrocarburanti.
Esperti dell'industria sostengono che la crescita della domanda di biocarburanti nel mondo stia oramai erodendo il consumo dei combustibili tradizionali. "La domanda globale di etanolo raggiungerà il 12 o il 14 per cento entro il 2015" indicano i dati della Hart Energy Consulting. Lo studio 'Global Biofuels Outlook: 2009 - 2015' nota come gli Stati Uniti precedano una crescita del 30 per cento nel consumo di biocarburanti.
Joseph Boamah, Director del Ministrero dell'Agricoltura del Ghana, ha assicurato che gli investitori privati sono liberi di fare quel che gli pare nei loro terreni. Secondo l'alto funzionario, non vi sarebbero prove del legame tra una espansione delle colture energetiche e rischi per la sicurezza alimentare. "L'agricoltura è un settore privato. Gli investitori hanno il diritto di andare e negoziare con i contadini" Una affermazione smentita dal sindacato dei lavoratori agricoli. Ofei Nkansah, segretario generale del Ghana Agricultural Workers Union fa notare come che vi sia un rischio effettivo: "In diverse parti del paesi è in corso l'assalto alla terra, togliendo risorse vitali ai contadini".
Contadini e associazioni della società civile hanno chiesto al governo del Presidente John Atta-Mills di disegnare una politica in grado di bilanciare le colture energetiche con quelle alimentari,"Come possiamo giustificare che un paese agricolo debba importare derrate alimentari perché usa la propria terra per produrre altro? Quale paese al mondo lo sta facendo, e perché dovrebbe farlo il Ghana?" si chiede Nkansah.
Simile domanda se la pone il Food Security Policy Advocacy Network: "Perchè dovremmo incoraggiare il cedimento di vasti tratti di terreno alla produzione di biodiesel, per poi usare tutto il denaro ottenuto per importare cibo?" Una ricerca prodotta sull'espansione della jatropha nelle regioni di Volta, Eastern, Central e Ashanti mette in luce la presenza di forti minacce alla sicurezza alimentare.
Dal 2005 ad oggi, la Commissione Energetica del Ghana non è ancora riuscita a indicare un piano integrato per i biocarburanti.
|