21 lavoratori sono morti nell'incendio della Garib&Garib in Bangladesh
I sindacati bengalesi e le organizzazioni internazionali a difesa dei diritti dei lavoratori chiedono un'azione immediata ai marchi internazionali e al governo del Bangladesh per affrontare le conseguenze del grave incidente che ha causato almeno 21 morti e 50 feriti.
La Garib & Garib Sweater Factory di Gazipur, Bangladesh produceva abbigliamento per distributori come la H&M. Il sito dell'azienda cita anche Otto, 3Suisses International, Pimkie, Provera, Lindex, Littlewoods, Wal-Mart e JC Penny. La Campagna Abiti Puliti sta raccogliendo e verificando le informazioni in relazione ai marchi coinvolti e alle dinamiche dell'incidente.
L'incendio sembra essere stato causato da un corto circuito, comnciato alle 21.30 di giovedì 25 febbraio. Non appena il fuoco è divampato, i lavoratori sono rimasti intrappolati. Sembra da testimoni oculari e notizie stampa, che le uscite di emergenza fossero bloccate, il cancello di ingresso chiuso a chiave e gli estintori mancanti o non appropriati. Secondo un sopravvissuto, le operazioni di soccorso sono state ulteriormente ostacolate dal fatto che i pompieri hanno dovuto tagliare le inferriate delle finestre per accedere al piano e salvare i lavoratori. Nessuno è stato in grado di dire ai soccorritori quanti lavoratori erano presenti in fabbrica al momento dell'incendio.
Il sindacato bengalese National Garment Workers Federation e le organizzazioni della società civile in sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie chiedono:
- l'arresto immediato del proprietario della fabbrica
- il pagamento immediato di 500 mila Taka alle famiglie dei lavoratori deceduti
- appropriate cure mediate e adeguato risarcimento per i lavoratori feriti
- efficaci ed immediate misure di risarcimento di lungo periodo per le famiglie delle vittime
- l'avviamento di una seria indagine sulle circostanze che hanno causato tale tragedia
|