Rischi di incidente nucleare all'Epr, Edf risponde a Sortir du nucléaire: «Solo documenti di lavoro»
Secondo Sortir du nucléaire gli otto documenti interni dell'Edf , datati tra il 2004 e il 2009, rivelano che «Gli argomenti essenziali in favore dell'Epr (potenza, rendimento, diminuzione delle scorie, sicurezza accresciuta) si rivelano falsi».
Doveva essere una semplice conferenza stampa quella di Sortir du Nucléaire contro la Conferenza internazionale sul nucleare civile terminata ieri nella sede dell'Ocse a Parigi, invece si è trasformata in un incontro ad alta tensione che si è svolto sotto la stretta vigilanza di una dozzina di poliziotti della Crs (Compagnies republicaines de securite) in assetto di guerra che hanno controllato tutti i partecipanti.
Questo non ha impedito alla portavoce degli antinucleari francesi, Charlotte Mijeon, di confermare tutte le accuse fatte ad Edf sul reattore Epr della centrale nucleare di Flamanville (Manche): «E' giocare all'apprendista stregone, E' scioccante irresponsabile e scandaloso - ha detto la Mijeon riferendosi al documento confidenziale ottenuto da una fonte anonima di Edf che paventa il rischio di un incidente di tipo Cernobyl - Abbiamo fatto una prima lettura dei documenti prima di affidarli a degli esperti per un'analisi più approfondita, ma ci sono gia delle cose gravi che sono evidenti. Il problema sembra provenire dal sistema di controllo, che deve permettere di modulare la potenza del reattore per adeguarsi alla richiesta di elettricità. Questo sistema è previsto per aumentare la redditività. Il problema è che il nucleare non è proprio fatto per le variazioni di intensità e che questo può provocare una perdita di controllo, un "ingolfamento" e un incidente di tipo Cernobyl. E' una vera bomba, è molto esplosivo».
Il comitato di esperti messo in piedi da Sortir du Nucléaire ha concluso che sembra «che la progettazione dell'Epr accresca un rischio di un incidente di tipo Cernobyl, il che comporterebbe la distruzione del recinto di contenimento e la dispersione massiccia di radionuclidi nell'atmosfera».
Secondo Sortir du nucléaire gli otto documenti interni dell'Edf , datati tra il 2004 e il 2009, rivelano che «Gli argomenti essenziali in favore dell'Epr (potenza, rendimento, diminuzione delle scorie, sicurezza accresciuta) si rivelano falsi».
Una portavoce di Edf ha risposto finalmente alle domande dell'Associated press sul contenuto dei documenti confidenziali e ha minimizzato: «E' un procedimento normale di analisi delle situazioni di rischio più probabili, come facciamo per tutti i reattori. Per il momento non può essere tirata nessuna conclusione».
I documenti interni finiti nelle mani di Sortir du Nucléaire (che ha sbattuto tutto in linea sul suo sito) farebbero «parte di numerosi documenti di lavoro», spiega Edf, che servono alla realizzazione di un dossier «In corso di conclusione» per ottenere il "rapport de sûreté final" che permetterà di terminare la costruzione del reattore. «Ci rivolgeremo a fine 2010 all''Autorité de sûreté nucléaire, per l'istruzione del dossier di messa in servizio dell'Epr F3. Solo la validazione di questo rapporto potrà permettere la messa in servizio del sito».
Charlotte Mijeon rispionde su Nouvelobs.com: «Si, si tratta di documenti di lavoro, ma sono distribuiti lungo diversi anni. Questo fa si che per anni gli ingegneri di Edf sapevano che c'erano dei problemi, e non hanno trovato il rimedio... Intanto ci sono già due Epr in costruzione».
Stavolta Sortir du nucléaire ha fatto arrabbiare anche il presidente francese Nicolas Sarkozy che si è trovato tra le mani questa patata bollente dei documenti riservati proprio mentre inaugurava in pompa magna la Conférence internationale sur l'énergie nucléaire civile. Sarkozy a ha accusato gli ambientalisti di creare falsi allarmi ed ha giurato sulla sicurezza del nucleare francese, ma Sortir du nucléaire ha ribattuto: «E' scandaloso che la Francia continui a fare la promozione del nucleare in generale e dell'Epr in particolare, anche quando la pericolosità del reattore è oggi dimostrata».
Le rete antinucleare francese chiede l'abbandono della costruzione degli Epr in Finlandia e Cina e soprattutto dei due in Francia: quello di Flamanville, che dovrebbe entrare in attività nel 2012 (ritardi e incidenti permettendo) e quello di Penly (Seine-Maritime), che dovrebbe essere realizzato entro il 2017.
La Mijeon del resto non nega affatto che il documenti confidenziali sull'Epr sono stati fatti uscire proprio alla vigilia della conferenza nucleare di Parigi per mettere in guardia e in imbarazzo i Paesi che vogliono accedere al nucleare: «Sortir du nucléaire accusa Edf, futuro utilizzatore dell'Epr di Flamanville 3), di prendere dei rischi per ragioni di calcolo economico». E se lo fa Edf lo fa anche il governo francese che la sostiene.
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