c L'impronta alimentare - 16/03/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 16/03/2010]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: Ecoalfabeta.it]
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L'impronta alimentare


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Dobbiamo tornare a fare i conti con la terra.

Definiamo quindi  l' impronta alimentare (1) come l'estensione media di terra coltivabile necessaria a sostenere i consumi alimentari diretti (prodotti vegetali) e indiretti (mangime per animali) di un essere umano.

Si può calcolare utilizzando il database FAOSTAT della FAO che fornisce dati sui consumi e le rese di 78 prodotti agricoli principali. (2)

I risultati sono illustrati nella figura in alto: ogni italiano ha bisogno in media di 2376 m² di territorio. Peccato che abbiamo a disposizione soltanto 1460 m² a testa (3). Questo significa che ciascuno di noi utilizza in media 920 m² di terra coltivabile in qualche altra parte del pianeta.

La terra in Italia non basta dunque per i nostri consumi alimentari. Ne seguono due evidenti conclusioni:

  • è follia distruggere questo terreno agricolo per cementificarlo o asfaltarlo (cosa che facciamo al ritmo di circa 200 m² al minuto );
  • è follia utilizzarlo per i biofuel, cosa che già facciamo, dal momento che 228 m² dell'IA (il 60% di 380 m²) sono destinati alla coltivazione di soia per biodiesel e cereali per bioetanolo.

 

(1) L'impronta alimentare (IA) è un concetto analogo all'impronta ecologica (IE), ma riferito solo alla terra coltivabile.

L'IE è un indicatore dei nostri consumi (che tiene conto ad esempio anche dell'area di foresta necessaria ad assorbire le nostre emissioni), mentre l'IA è una realtà fisica ben precisa, dal momento che in qualche luogo del pianeta esistono parcelle di terra che provvedono in modo diretto o indiretto al nostro nutrimento.

(2)  Per ognuno dei 78 prodotti vegetali il database della FAO fornisce informazioni sui consumi diretti e indiretti e sulla produzione e le rese. Se m(i) è il consumo annuale pro capite di un dato genere (i=1,2,..78) e r(i) è la relativa resa agricola, l'area necessaria è data da A(i) = m(i)/r(i).

Ad esempio, in Italia nel 2005 il consumo pro capite di grano è stato pari a 148 kg e la resa a 3,64 t/ha = 0,364 kg/m². L'impronta relativa al grano è quindi data da 148 kg/(0,364 kg/m²) = 407 m².

L'impronta alimentare complessiva è data dalla somma di tutti i contributi:

               IA = Σi A(i)  (l'indice i varia da 1 a 78)

Ogni m(i) può essere inoltre suddiviso in consumo vegetale diretto, indiretto (come mengime per animali) e consumo non alimentare. Per alcuni prodotti (soia, olio di palma e di cocco, caffè, tè, cacao, vino e birra) bisogna fare delle considerazioni aggiuntive che non spiego qui per mancanza di spazio; spero prima o poi di scrivere un articolo completo.

(3) Il link precedente su produzione e rese fornisce anche informazioni sull'estensione di terra utilizzata in Italia per ogni prodotto

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