c «Ora vogliamo governare» - 16/03/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 16/03/2010]
[Categorie: Politica ]
[Fonte: Terra]
[Autore: Susan Dabbous ]
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«Ora vogliamo governare»
Djamila Sonzogni, portavoce nazionale dei Verdi e candidata per Europe écologie in Alsazia si difende dalle critiche di chi vede un calo dei consensi alla sua coalizione. E rilancia: «Dedico questo risultato a chi ci denigrava».

«I socialisti non potrebbero vincere da nessuna parte senza di noi». Djamila Sonzogni, portavoce nazionale dei Verdi e candidata per Europe écologie nella regione dell’Alsazia è raggiante a dispetto di chi vuole vedere nel risultato del primo turno un calo del raggruppamento ecologista.
 
Sonzogni, la stampa francese si è affrettata a segnalare il vostro calo nelle percentuali di consenso dal 16 delle europee di giugno al 13 per cento di domenica. Dopo la tornata elettorale di domenica svanisce anche il sogno di conquista di qualche regione. Vi sentite in qualche modo sconfitti?
Assolutamente. Voglio esprimere a nome di Europe écologie una grande soddisfazione. Il risultato che abbiamo ottenuto è straordinario, impensabile solo fino ad un anno fa. È vero siamo dei sognatori, abbiamo avuto fino alla fine l’aspirazione a conquistare qualche regione, come l’Alsazia, dove sono in lista, perché in effetti si profilava un testa a testa con il candidato socialista. Ma sapevamo che sarebbe stato difficile, e poi è stupido paragonare le elezioni europee con quelle regionali, sono due cose molto diverse. 
 
Prima di Europe écologie il partito dei Verdi quanto riusciva a ottenere in termini percentuali alle elezioni locali?
Nella mia regione, ad esempio, siamo passati dal 5 per cento del 2004 al 15 raggiunto domenica scorsa. In generale nel Paese esisteva per i verdi un bacino elettorale che andava dal 3 al massimo 9 per cento a seconda delle regioni. Oggi, il nuovo progetto politico ci ha reso la seconda forza di sinistra e il terzo partito nazionale. E questo è un risultato che voglio dedicare a chi ci denigrava dicendo che stavamo piantando fiori nel deserto. 
 
Cosa risponde al primo ministro François Fillon che subito dopo la sconfitta dell’Ump ha affermato «l’ecologia non è né di destra né di sinistra»?
Che il progetto ecologista è incompatibile con l’ultraliberismo, e non può prescindere dal principio di solidarietà. Voglio fare un esempio molto banale e concreto: noi ci battiamo per un cibo più sano, e possibilmente biologico, ma quest’ultimo non deve in alcun modo essere un bene elitario ma accessibile a tutti. Questo non è possibile senza un progetto politico che superi il dogma della produzione e del consumo fine a se stessi.  
 
Con i socialisti siete pronti alle alleanze ovunque?
Non esiste una regione in cui il Ps potrebbe vincere senza di noi. Ciò detto abbiamo dei programmi da rispettare, non vogliamo scendere a patti su alcuni punti fondamentali come lo stop alla cementificazione del territorio e nel caso dell’Alsazia, ad esempio, la dismissione della più vecchia centrale nucleare d’Europa. 
 
Quanto peserete sui vostri alleati? Puntate a qualche assessorato in particolare?
Peseremo in via proporzionale ai voti ottenuti. Per quanto riguarda gli assessorati non ci interessa stare nella riserva di quello dedicato all’Ambiente, pensiamo piuttosto di avere molto lavoro da fare in quelli dello sviluppo economico e delle politiche sociali. Il mio pensiero ad esempio a un’edilizia popolare sostenibile che non solo impatta meno l’ambiente ma fa anche risparmiare molti soldi in bolletta.  

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