Task force per fermare le colture OGM
Nel corso di un incontro svoltosi lo scorso venerdì a Roma, a Palazzo Rospigliosi, una task force di associazioni, movimenti, esponenti politici ed istituzionali si è riunita per affrontare l’emergenza provocata dal rischio di contaminazione dei terreni in conseguenza della coltivazione di organismi geneticamente modificati in Italia.
Il gruppo è stato costituito in risposta all’autorizzazione comunitaria alla coltivazione della patata transgenica e alla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha ordinato al Ministero delle Politiche Agricole di concludere il procedimento autorizzatorio per la messa in coltura di mais ogm, anche in mancanza delle linee guida di coesistenza regionali.
All’incontro erano presenti rappresentanti e presidenti delle associazioni del mondo dell’impresa (Coldiretti, Cna, Cai, Aiab, Amab, Legapesca, Unci), dei consumatori (Federconsumatori, Adusbesf, Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino), dell’ambientalismo (Legambiente, Wwf, Greenpeace, Vas, Fondazione Univerde), sociali e culturali (Slowfood, Acli, Crocevia, Focsiv, Greenaccord, Federparchi, Campagna Amica); ma anche rappresentanti delle Istituzioni come il sindaco Gianni Alemanno e il coordinatore degli Assessori regionali all’ambiente Silvio Greco, nonché alcuni esponenti politici (Susanna Cenni, Loredana De Petris, Elio Lannutti e Fedele Sanciu) e larga adesione è stata formalmente manifestata da esponenti di tutti gli schieramenti.
La task force, destinata ad allargarsi, ha lanciato un appello al Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia per l’adozione di misure nazionali urgenti tese a vietare la coltivazione di patata e mais transgenici ricorrendo alla clausola di salvaguardia, nonchè ad altri interventi normativi possibili per preservare il territorio italiano libero da ogm dopo la decisione del Consiglio di Stato.
I partecipanti all’incontro dopo aver condiviso un modello agroalimentare di sviluppo del Paese fondato sul patrimonio di biodiversità, identità, tipicità e cultura, hanno ravvisato la necessità di attivare una azione di mobilitazione popolare ed istituzionale sul territorio che coinvolga anche i candidati alle prossime elezioni regionali.
E intanto uno stop alle colture ogm è venuto anche dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, il quale ha dichiarato che “la posizione italiana al momento è negativa al riguardo e in questo senso anche a livello europeo ci siamo esposti. Meglio produzioni autoctone e produzioni naturali”.
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