L’Onda verde è in arrivo
Il leader dei Verdi Angelo Bonelli commenta il successo di Europe écologie in Francia.
«La nostra funzione sarà rideterminare un collante per i cittadini sulle grandi questioni ambientali»
Quello riportato da Europe écologie in Francia è uno straordinario risultato. Dopo le europee la lista ecologista ha superato il 13 per cento, nonostanteuna competizione molto politica e complicata. E ora sonosicuro che l'onda verde, dopo aver toccato molti altri Paesi europei, arriverà anche in Italia». Il presidente dei Verdi italiani, Angelo Bonelli, commenta con entusiasmo i risultati delle elezioni francesi. «Ora gli ecologisti diventano determinanti per far vincere il fronte verde e socialista».
Come si presenteranno i Verdiitaliani alle regionali? Con un'azione di profondo cambiamento: stiamo avviando una forte discontinuità. La deriva politicista del passato ci ha fatto male. Ora, in linea con i Verdi europei,vogliamo fornire un'offerta politica trasversale nella società. La questione ecologista riguarda tutti. La nostra funzione, in una situazione di disorientamento, sarà quella di rideterminare un collante per i cittadini sulle grandi questioni ambientali e della salute. Proprio in questi ultimi giorni di campagna elettorale, e poi in prospettiva dopo le elezioni regionali, rafforzeremo la proposta di una Costituente ecologista che, sul modello francese, ha l'obiettivo di realizzare anche in Italia una grande forza ecologista radicale nei contenuti, moderna e popolare, che sappia dare una risposta concreta al grave dramma occupazionale del nostro Paese.
Nonostante la censura del sistema radiotelevisivo sui nostri temi.In che modo? Superando le barriere ideologiche. Bisogna guardare ai problemi veri, che devono essere risolti. Mi piace citare lo slogan di uno striscione degli studenti di Taranto che protestavano per l'eccessivo inquinamento della loro città, che diceva ‘né di destra né di sinistra, vogliamo solo aria fresca'.Le priorità del programma? Noi vogliamo politiche contro il traffico nelle città, investendo nel trasporto pubblico. Una misura che impedirebbe la chiusura degli stabilimenti industriali che, con una ecoriconversione, potrebbero produrre tranvie e autobus verdi. Poi ci sono i temi energetici e della greeneconomy: lo sviluppo dell'energia solare, il risparmio e l'effi-cienza potrebbero garantire oltre 300mila nuovi posti di lavoro. Dunque, diciamo no al nucleare antieconomico e nemico dell'ambiente e sì alle energie pulite. C'è poi la grande questione della tutela della salute, della sicurezza alimentare e del no agli ogm, così come ci opporremo al processo di privatizzazione dell'acqua, una risorsa che è limitata. Dietro a ciò c'è solo la volontà di aumentare le tariffe.
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