Clima, in Italia 300 enti locali dicono 'no Co2'
ROMA - In Italia si contano "almeno" trecento tra Comuni e Province che si sono messi in moto aderendo al Patto europeo dei sindaci per la sostenibilità e accettando di presentare entro un anno un proprio 'piano per il clima' con l’impegno ad aggiornarlo di anno in anno. Lo rileva Legambiente nel corso del convegno 'Greenlife - Costruire città sostenibili', la manifestazione in programma a Milano fino al 25 marzo. L'associazione del cigno, da parte propria, aderisce al patto dei sindaci perchè, spiega, "la sostenibilità nasce anche dai territori".
Le città italiane, afferma Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, "rappresentano il terreno privilegiato per attivare processi di riduzione delle emissioni di CO2 e per combattere i cambiamenti climatici migliorando la qualità della vita dei cittadini". Per questo, quindi, "appoggiamo con convinzione la Carta delle città e dei territori, perché lo strumento del Patto dei sindaci è fondamentale per definire interventi e programmi finalmente concreti e verificabili”. In particolare Legambiente si propone di collaborare con tutte le amministrazioni che vogliono aderire al Patto dei sindaci in due modi. Questo in primo luogo "seguendo passo passo i vari percorsi istituzionali che seguiranno i Comuni e le Provincie italiane, cercando di monitorarlo localmente e nazionalmente, e promuovendo una attenzione del Governo". In secondo luogo, "organizzando la partecipazione dei cittadini, delle comunità e dei privati alla riduzione delle proprio emissioni e alla compensazione delle residue".
Redigere il 'piano per il clima', spiega Legambiente, "serve anche a ragionare in termini di costi/benefici": gli enti locali hanno così la possibilità di "essere il motore di una nuova prosperità, incrementare l'efficienza energetica, aumentare il ricorso alle fonti rinnovabili e fare partecipi i cittadini con azioni e scelte di consumo nuove (abitazioni certificate, ricorso alle rinnovabili, mobilità sostenibile, verde) nel rilancio duraturo dell'economia locale e in una nuova attenzione alla qualità dei territori".
|