c Piccoli gesti da un miliardo di tonnellate di CO2 - 18/03/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 18/03/2010]
[Categorie: Sostenibilità ]
[Fonte: Qualenergia.it]
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Piccoli gesti da un miliardo di tonnellate di CO2
Con 14 semplici accorgimenti a costo zero da adottare nella vita quotidiana - dallo spegnere gli apparecchi in stand-by al mangiare meno carne rossa - gli statunitensi potrebbero far risparmiare al loro paese un settimo delle loro attuali emissioni. Uno studio quantifica il potenziale di riduzione delle emissioni dei comportamenti dei singoli, in attesa che si muova la politica.

Gli Stati Uniti possono iniziare subito a ridurre di un settimo le loro emissioni. Un taglio da 1 miliardo di tonnellate di CO2 per il quale non occorre aspettare leggi federali come il Climate Bill, ancora bloccato al Senato dove è stato abbondantemente annacquato e snaturato. Come agire allora? Basterebbe che gli americani adottassero una serie di accorgimenti a costo zero che vanno dallo spegnere le luci inutili in casa, a regolare meglio il termostato fino ad usare meno l’aereo o ridurre il consumo di carne rossa.

A quantificare l’impatto potenziale in termini di emissioni evitate è una ricerca (vedi allegato) effettuata dal Natural Resources Defense Council americano assieme al Garrison Institute's Climate, Mind and Behavior Project. “Quando si considera che un aereo tipo Gulf Stream 550 emette ogni ora 8000 libbre (3,6 tonnellate, ndr) di CO2, mentre 2 persone che diventano vegetariane in un anno intero evitano solo 6.600 libbre (circa 3 t) di CO2, potrebbe venire la tentazione di pensare che l’azione individuale sia inutile e insignificante – spiega dal blog dell’NRDC uno degli autori – ma il nostro lavoro dimostra che non è affatto così”.

Aggregare, infatti, una serie di piccole azioni “insignificanti” porterebbe nel complesso a una riduzione della CO2 tutt’altro che trascurabile. Grazie a piccoli accorgimenti dei suoi cittadini il secondo emettitore al mondo con circa 7 miliardi di tonnellate di CO2, ogni anno potrebbe ridurre da qui al 2020 le proprie emissioni del 15% rispetto ai livelli attuali, spiega lo studio: un taglio da un miliardo di tonnellate di gas serra, tanto quanto emette la Germania, il più grande emettitore europeo. Un risultato niente male: i piccoli comportamenti individuali suggeriti dall’NRDC avrebbe quasi lo stesso effetto della legge federale sul clima se fosse approvata nella sua versione originale passata alla Camera; in questo caso si prevedeva una riduzione delle emissioni del 17% rispetto al 2005 (cioè del 3-4% rispetto al 1990).

Un risultato impressionante, tanto più che i comportamenti proposti non sono interventi drastici come rinunciare all’auto o rendere energeticamente autosufficiente la propria casa, bensì 14 piccoli accorgimenti relativamente semplici e a costo zero. Azioni da mettere in pratica nell’ambito della mobilità individuale, della gestione casalinga, degli acquisti e della dieta. Sui trasporti, ad esempio, si suggerisce che chi prenda più di 3 aerei ogni anno rinunci ad un volo; oppure di condividere l’auto per andare al lavoro almeno due volte a settimana, di controllare olio e pressione dei pneumatici per ridurre i consumi.

I suggerimenti per la propria abitazione sono ancora più facili da adottare: vanno dal regolare la temperatura tramite un termostato all’usare con più parsimonia l’acqua calda; e ancora, evitare consumi elettrici inutili come quelli degli apparecchi in stand-by o delle luci accese quando non si è in una stanza, ecc. Anche per quel che riguarda spesa e cibo non si tratta di operare misure draconiane: ad esempio, sostituire per 2 volte alla settimana il pollo alla carne rossa (uno degli alimenti con la più pesante impronta in termini di emissioni), ridurre del 25% lo spreco di cibo e aumentare del 50% il riciclo di plastica, metallo, vetro e carta.

Piccoli comportamenti (che trovate elencati nel pdf allegato) per ognuno dei quali è stato quantificato l’impatto in termini di riduzioni di CO2, con risultati molto interessanti. Sullo stile di vita americano, probabilmente il più consumista e sprecone al mondo, d’altra parte, non è difficile intervenire per migliorarne la sostenibilità. Si pensi che se ogni indiano produce in un anno 1,2 tonnellate di emissioni di CO2 e un italiano 7,7, l’americano medio arriva a 19,5 (dati World Bank 2008).
Ma la lezione di questa ricerca statunitense è sicuramente esportabile in qualsiasi paese industrializzato e ci dice che – a maggior ragione ora che i negoziati internazionali sul clima sono in stallo – per rallentare il riscaldamento globale non è solo utile ma indispensabile agire anche dal basso.

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