Foreste: in 20 anni ci siamo giocati 3 milioni di km² - 07/04/2010 (Rassegna Stampa

Non è una notizia recentissima, ma merita di essere commentata nel modo appropriato: la FAO ha finalmente pubblicato un'anteprima del rapporto 2010 sullo stato delle foreste del pianeta.

Il rapporto è stato tradotto sui media con una sola frase: la deforestazione è diminuita, quindi possiamo dormire sonni tranquilli.

Si tratta della solita comunicazione ingannevole. Potermo dormire sonni tranquilli solo quando si arriverà a deforestazione zero, possibilmente con segni significativi di riforestazione.

Secondo il rapporto FAO, la scomparsa delle foreste primarie è stata pari a

1,6 milioni di km² tra il 1990 e il 2000
1,3 milioni di km² tra il 2000 e il 2010

La macchina devastatrice ha per fortuna un po' rallentato il ritmo, ma non dobbiamo farci troppe illusioni, poichè questa riduzione riflette più la crisi economica attuale e quella post 11 settebre che una maggiore protezione delle foreste.

In ogni caso, in soli 20 anni abbiamo distrutto 2,9 milioni di km² di foresta, un'area un po' più grande dell'Argentina.

Si tratta del 7,5% del patrimonio forestale del 1990. Se proviamo a inquadrre questo "sviluppo" in un arco di tempo secolare, è una prospettiva del tutto agghiacciante.

La FAO ci fa anche sapere che in molte aree del mondo sono stati avviati piani di riforestazione, per cui la perdita netta di foreste è stata minore: 0,85 milioni di km² nel primo decennio e 0,52 milioni nel secondo. Tuttavia, occorre ricordare che:

la riforestazione ha riguardato soprattutto le foreste europee, nordamericane, cinesi e indiane; le foreste equatoriali non hanno conosciuto riforestazione se non in inima parte;
i progetti di riforestazione dovrebbero terminare entro il 2020;
una foresta primaria è un ecosistema ricco e complesso con alberi secolari, mentre un territorio riforestato contiene alberelli spesso destinati ad un uso produttivo.

In altri termini, gli ettari riforestati non hanno lo stesso valore biologico di quelli deforestati.

Occorre una vera e propria moratoria della distruzione delle foreste primarie. Accontentiamoci delle aree riforestate per la produzione del legno di cui abbiamo bisogno.