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[Data: 14/04/2010] [Categorie: Ecologia ] [Fonte: Comuni virtuosi] |
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Il nuovo conto energia: le proposte dei Comuni virtuosi Gli Enti Locali possono svolgere un ruolo trainante nella sfida ai cambiamenti climatici e nella riduzione delle emissioni climalteranti nel rispetto degli obiettivi stabiliti a livello internazionale con il protocollo di Kyoto. Le azioni strategiche degli enti locali sostenute da adeguati finanziamenti e incentivi devono ispirarsi alla necessità di: diminuire la domanda di energia ed eliminare gli sprechi attraverso; interventi di ristrutturazione energetica degli involucri; moltiplicare i luoghi di produzione di energia da fonte rinnovabile; implementare una filiera breve dei flussi energetici; di ridurre la dipendenza del paese dalle fonti fossili. La riqualificazione energetica degli edifici pubblici deve integrare gli interventi di riqualificazione ed efficienza energetica degli immobili e degli impianti su elevati standard progettuali e costruttivi che prevedano l’uso di materiali biocompatibili. Una quota significativa del fabbisogno residuo di energia elettrica può essere prodotto utilizzando moduli fotovoltaici. Il fotovoltaico è infatti diventato negli ultimi anni, grazie alla riduzione dei costi dei materiali e dell’incentivo Conto Energia un’interessante fonte di approvvigionamento di energia elettrica pulita per i Comuni. L’attuale Conto Energia premia l’intallazione di moduli fotovoltaici su edifici pubblici tanto che è diventato, soprattutto negli ultimi due anni, economicamente conveniente per un’amministrazione pubblica “investire” in fotovoltaico. Naturalmente la politica degli incentivi e in particolare del Conto Energia mutuata dalla Germania, serve a stimolare il mercato e correttamente è destinata a ridursi progressivamente fino ad azzerarsi. Dal 2011 infatti cambia il Conto Energia e le indiscrezioni sulle nuove tariffe incentivanti si rincorrono moltiplicando le incertezze e drogando il mercato. Ma cosa serve veramente ai Comuni e cosa dovrebbe prevedere il nuovo Conto Energia per sostenere veramente i comuni verso una transizione che li liberi progressivamente dalla dipendenza dalle fonti fossili e alleggerisca la bolletta energetica degli enti locali? Abolire il “tetto massimo” alla capacità massima installabile (è come mettersi in viaggio con il freno a mano tirato). Contenere la diminuzione della tariffa incentivante entro i 6% all’anno per gli anni 2011, 2012, 2013 per gli impianti su strutture pubbliche. Prevedere una forte diminuzione della tariffa incentivante (almeno il 40%) sugli impianti a terra. Prevedere tariffe analoghe agli impianti su strutture per impianti a terra su aree degradate (copertura ex discariche,cave) previo studio di impatto ambientale. Unificare le tariffe per impianti integrati e parzialmente integrati. Premiare con un aumento del 10% della tariffa incentivante interventi avanzati e innovativi di integrazione architettonica nelle strutture di moduli fotovoltaici. Non prevedere limiti di potenza e tariffe differenziate per impianti integrati o parzialmente integrati su strutture pubbliche. Prevedere la cumulabilità degli incentivi in conto capitale fino a una quota non superiore al 40%. Prevedere procedure automatiche e semplificate, ad impianto fotovoltaico ultimato, per l’allaccio alla rete di distribuzione che deve essere effettuato entro 15 giorni (attualmente gli allacci richiedono tempi lunghi determinando l’immobilizzazione di investimenti consistenti). Escludere le spese di investimento per la realizzazione degli impianti fotovoltaici dalle “voci da considerare nella definizione del saldo o della spesa” relative al patto di stabilità. Ezio Orzes - Assessore all’ambiente del Comune di Ponte nelle Alpi (BL), Comitato direttivo Comuni Virtuosi |
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