Noaa: il marzo 2010 è stato il più caldo dal 1880
Quello del 2010 e’ stato il marzo “piu’ caldo mai registrato a livello globale“, superando il record finora detenuto dal 1998.
E non è solo un problema di riscaldamento atmosferico, perchè anche gli oceani e i mari si stanno riscaldando: “Anche le temperature medie delle superfici oceaniche sono state di 0,56° oltre le medie _ scrive la Noaa _ e sono state le piu’ elevate di ogni altro marzo dall’avvio delle misurazioni”. A livello di aree emerse si e’ registrato “il quarto marzo piu’ caldo di sempre”. Se poi si concentra l’attenzione su tutto il trimestre, emerge che quello appena passato e’ stato “il quarto periodo gennaio-marzo piu’ caldo di sempre“, registrando valori 0,66° sopra le medie del secolo scorso. Insieme, le superfici terrestre e oceaniche hanno raggiunto una temperatura di 13,5 gradi rispetto ai 12,7 di media del secolo scorso: 0,77° in più sulle medie del secolo scorso. Va anche detto che marzo 2010 è il 34° mese consecutivo sopra le medie. Il trend di riscaldamento globale ha avuto quindi una ennesima conferma.
Le precipitazioni hanno mostrato estremizzazioni anche geografiche: estremi di precipitazioni situazioni alluvionali in aree dell’Asia centro meridionale a nord dell’India e siccità anche marcata in India e nelle aree occidentali confinanti (Pakistan, Afganistan e penisola arabica). Alquanto piovoso il mese di marzo 2010 sull’Europa meridionale, e soprattutto in Spagna. Siccitoso anche tutto (o quasi) il nord America.
Il surriscaldamento maggiore a livello mondiale è stato raggiunto dal Canada, seguito da una ampia area comprensiva del medio oriente e di parte dell’asia centrale a nord ovest dell’India. Un surriscaldamento rilevante ha colpito anche l’Africa nord occidentale oltre alla maggior parte dei territori dell’emisfero sud. In Antartide, dove i ghiacci in questo periodo sono normalmente in espansione hanno subito, invece, nel marzo 2010, una riduzione del 6,9% (rispetto al periodo 1979-2000).
Freddo al di sotto dei valori normali, invece, in Mongolia, nella Cina settentrionale ed in parte dell’Alaska ma non nel resto della regione artica, dove invece, i ghiacci, sono a livelli di estensione più bassa a partire dal 1979 (da quando si effettuano le misure da satellite).
A fornire i dati è il consueto bollettino mensile si una fonte autorevole come la Noaa, l’Amministrazione nazionale americana per gli oceani e l’atmosfera (National oceanic and atmospheric administration).
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