c Fujimori, è l'ora della verità - 14/10/2007 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
Home Capitolo
APRE CAPITOLO RASSEGNA STAMPA
RASSEGNA STAMPA
Invia questa notizia ai tuoi conoscenti
Home Sito
APRE IL SITO DI PROGETTO GAIA
[Data: 14/10/2007]
[Categorie: Politica ]
[Fonte: Peacereporter]
[Autore: Stella Spinelli ]
s.spinelli@peacereporter.net
Social network:                e decine d'altri attraverso addthis.com Tutti gli altri con: addthis.com 

Spazio autogestito Google


Fujimori, è l'ora della verità
Perù - 13.10.2007
L'ex presidente del Perù affronta il primo dei 22 processi penali pendenti

 
Per la prima volta sul banco degli imputati, dopo anni di nascondino dalla giustizia peruviana. Alberto Fujimori, l'ex presidente di origine giapponese, estradato il 22 settembre dal Cile, dove ha trovato rifugio per anni, dovrà rispondere a un interrogatorio atteso con trepidazione da tutti i peruviani.

Alberto FujimoriViolazioni. Il caso è ormai di quelli celebri. Nonostante sia accusato di reati assai gravi, dalla violazione dei diritti umani al delitto di lesa umanità, che potrebbero costargli 225 anni di prigioni, il primo interrogatorio è sull'ormai celebre caso di “violazione di domicilio”. Si tratta dell'irruzione illegale nella casa del suo ex braccio destro, capo dei servizi segreti, Vladimiro Montesinos, attualmente in carcere.
La “violazione di domicilio” riguarderebbe precisamente l'abitazione della moglie del famigerato uomo tutto fare e a tutto disposto, Montesinos, organizzata dall'ex presidente poco prima di scappare dal Perù, diretto in Giappone (suo paese d'origine) nel 2000. Missione degli agenti della polizia spediti fin lì: videocassette che incastravano il presidente. Ne riempirono decine di valige. I video erano stati registrati dallo stesso Montesinos durante i suoi incontri segreti con imprenditori e uomini politici di spicco. In quelle cassette, dunque, ci sarebbero le prove di numerosi casi di corruzione al più alto livello. E l'intento del braccio destro di Fujimori era registrare per poi ricattare tutti i personaggi coinvolti. Presidente compreso. Almeno secondo indiscrezioni che da sempre circolano in Perù e alle quali nessuno stenta a credere, dati i soggetti coinvolti. Fu così che, con le famigerate cassette sotto il braccio, Fujimori fuggì in Giappone. Poi la mossa falsa: due anni fa decise di viaggiare in Cile e portò con sé lo scottante materiale.
La sentenza del processo avviato oggi dovrebbe arrivare a novembre, ma l'iter legale di Fujimori è ancora lungo.

Sendero LuminosoOmicidi. La Corte Suprema peruviana già nel 2003 si è espressa contro l'ex presidente, condannandolo, intanto, all’interdizione dai pubblici uffici per 10 anni. Ma la mole di sentenze che a cui dovrà sottostare pendono sulla sua testa come una spada di Damocle. In ogni causa pendente viene considerato l’autore intellettuale dei massacri di Barrios Altos e dell’Università de “La Cantuta” commessi a Lima nel 1991 e1992 dallo squadrone della morte “La Colina”, che ha assassinato 25 persone. Inoltre è accusato di associazione a delinquere e peculato, e di aver consegnato 15 milioni di dollari a Vladimiro Montesinos serviti, appunto, a corrompere politici, giornalisti e imprenditori. Non ultime sono le accuse per la campagna di sterilizzazione forzata, messa in atto nelle zone rurali e indigene, che coinvolsero oltre un milione di donne. A documentarlo c’è il rapporto della Commissione della Verità e Riconciliazione CVR.

MontesinosMassacri. Il megaprocesso per i massacri di Barrios Altos e a La Cantuta - avvenuti fra il '91 e il '92 - inizierà il 26 novembre. Gli avvocati della difesa assicurano che l'allora presidente non sapeva niente dei soprusi perpetrati dai paramilitari della Colina.
In base ad alcuni sondaggi realizzati negli ultimi giorni dall'Università Cattolica e da quella di Lima, la maggioranza della popolazione pensa che Fujimori sia colpevole dei casi di corruzione e crimini contro l'umanità. Eppure, nonostante questa consapevolezza, oltre il 50 percento degli intervistati approva quanto fece durante il suo governo dal 1990 al 2000, dato che per tanti è merito suo se gli spietati guerriglieri maoisti di Sendero Luminoso vennero sconfitti. Questo gruppo guerrigliero insanguinò il paese andino per anni, attaccando soprattutto i villaggi della zona montuosa. Di fatto Fujimori riuscì a ridurre quasi al silenzio il gruppo, ma per reazione i Sendero scatenarono una repressione inenarrabile che, a sua volta, favorì il presidente nella sua spinta autoritaria che sfociò in un vero e proprio regime, che calpestò ripetutamente i diritti umani. In venti anni di violenza politica, il Perù ha registrato 69.280 morti.
Stella Spinelli: s.spinelli@peacereporter.net

PARTECIPA ALLA CAMPAGNA "IO FACCIO LA MIA PARTE"

 

Per il nostro Emporio... clicca!CLICCA PER IL NOSTRO EMPORIO

 

Spazio autogestito Google