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[Data: 11/05/2010] [Categorie: Documenti;Sostenibilità ] [Fonte: Greenreport.it] |
[Autore: Ugo Bardi] |
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Aspo Italia: tra 18 mesi avremo il picco del petrolio Pubblichiamo una lettera inviata a tutti presidenti di Regione e delle Province autonome
Ugo Bardi * Egregio Sig. presidente, LA DISPONIBILITA' DI PETROLIO A BASSO COSTO E' IN DECLINO La medesima crisi e la conseguente diminuzione dei consumi ha senza dubbio avuto l'effetto, molto temporaneo, di rallentare l'incipiente deficit di petrolio, ovviamente al costo di un relativo impoverimento di molti Paesi e degli strati più svantaggiati delle relative (e sempre crescenti) popolazioni; l'attuale stabilizzazione dei prezzi del barile di petrolio oltre gli 80 dollari testimonia tuttavia che i fondamentali scatenanti non si sono modificati. La relativa e modesta ripresa in corso non potrà che accentuare e avvicinare il momento in cui l'offerta di petrolio non potrà più fare fronte alla domanda minima sufficiente a sostenere la crescita necessaria a uno sviluppo armonico e al benessere diffuso. La stessa Agenzia Internazionale per l'Energia e il Governo USA (cfr. Approfondimenti in fondo al testo) hanno diffuso per la prima volta un avvertimento che, se ben interpretato e seguito da azioni adeguate, potrà aiutare almeno ad attenuare gli effetti del prossimo "crash" petrolifero. Emerge qualche positivo elemento di speranza, almeno per il nostro Paese, rappresentato, a titolo d'esempio, dal vero e proprio "boom" del fotovoltaico, passato in pochi anni da una nicchia trascurabile a oltre 1.200 MW di potenza installata, e dell'eolico, la cui potenza installata presto raggiungerà i 5.000 MW, complessivamente contribuendo per quasi il 5% al fabbisogno nazionale di energia elettrica. La via d'uscita è tuttavia stretta e lunga, e deve essere percorsa in fretta! Essa necessita un forte sostegno da parte di tutti i livelli di governo e amministrativi riguardo alla produzione di energia da fonti rinnovabili, al risparmio e all'efficienza energetica e al trasporto sostenibile. QUALCHE DATO SUL PICCO DEL PETROLIO La stessa figura prospetta un futuro energetico molto preoccupante, caratterizzato a breve dal picco della produzione di combustibili liquidi. La produzione di petrolio convenzionale, che è in pratica tutto il petrolio con cui è stato alimentato il metabolismo sociale ed economico mondiale almeno negli ultimi 50 anni, ha superato un picco di capacità nel 2008, ed è prevista declinare con un tasso annuo del 4%. Tale deficit è rappresentato, nella figura, dall'area bianca classificata come l'insieme dei progetti produttivi ancora da identificare, che si trova tra la porzione colorata della figura data dalla somma della produzione delle varie categorie di liquidi combustibili e la curva in colore blu scuro, che rappresenta le previsioni dell'AIE sulla domanda da oggi al 2030. Questa quantità di petrolio "immaginario" ammonterebbe, nel 2030, alla cifra stratosferica di 60 milioni di barili al giorno, pari alla produzione attuale di sei produttori come l'Arabia Saudita. Purtroppo le scoperte di nuovi giacimenti, lungi dal ripetere i fasti dei tempi in cui furono Tale complessità si riflette, ovviamente e prima di tutto, in costi economici più alti e ritorni energetici minori (minore estrazione di petrolio per unità di energia spesa per estrarlo), aspetto, quest'ultimo, che, indipendentemente dalle quantità di petrolio ancora esistenti, definisce il "vantaggio" tramite il quale la struttura socio-economico-produttiva può continuare a svilupparsi. Negli anni Trenta del secolo scorso si utilizzava l'energia corrispondente a un barile di petrolio per estrarne cento, oggi con un barile se ne estraggono da dieci a quindici, e ciò pur tenendo conto degli enormi progressi tecnologici intervenuti nel frattempo! La stessa crescente complessità della ricerca ed estrazione di petrolio si riflette anche, come purtroppo testimoniano le recenti cronache dal Golfo del Messico, in un aumentato rischio di incidenti dalle conseguenze particolarmente gravi e durature. Da tempo la nostra associazione ha divulgato ad ogni livello della società, dalle scuole elementari fino agli organi di governo dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali, l'entità, la tempistica e le possibili conseguenze del picco petrolifero, così come ora trovano conferma nel documento del Dipartimento dell'Energia del Governo degli Stati Uniti. Il metabolismo sociale ed economico del nostro Paese, delle sue Regioni e città è ancora totalmente dipendente dalla fruibilità di combustibili liquidi a buon mercato. Il panorama prevedibile nella fase di declino di disponibilità di tali combustibili è caratterizzato da costi crescenti degli stessi che si trascineranno dietro costi crescenti dell'energia in generale e delle materie prime (come si è visto nel periodo 2004-2008). Tutti i settori produttivi, dai trasporti all'agricoltura, così come l'intero assetto economico e sociale soffriranno - in modo al momento imprevedibile - generando una riduzione delle disponibilità di beni, servizi e lavoro così come oggi li concepiamo. La scrivente Associazione evidenzia quindi la necessità che l'azione politica e amministrativa si occupi nel più breve tempo possibile di garantire alla società il mantenimento dei servizi essenziali scoraggiando la deriva verso il superfluo e focalizzandosi verso la preparazione, sia materiale, sia culturale, di una comunità informata e resiliente, chiamata ad affrontare un periodo di diminuzione del flusso di beni e servizi senza per questo collassare o trasformarsi in qualcosa di diverso e sicuramente meno gradevole. In questo quadro si evidenzia inoltre il carattere controproducente dei progetti di rilancio del paradigma vigente, rappresentati dall'ipotesi di incrementare l'uso del carbone e dal ritorno al nucleare, che sottendono l'idea non sostenibile della crescita materiale infinita. Grati per la Sua considerazione, rimaniamo a disposizione per qualsiasi approfondimento. * Aspo Italia |
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