c
Home
Capitolo |
RASSEGNA STAMPA Invia questa notizia ai tuoi conoscenti |
Home
Sito |
[Data: 11/05/2010] [Categorie: Alimentazione ] [Fonte: Pianeta Verde] |
||||||||||||||||||||
[Autore: ] |
||||||||||||||||||||
Social network: e decine d'altri attraverso addthis.com | ||||||||||||||||||||
Spazio autogestito Google |
||||||||||||||||||||
I 12 modi per ridurre le emissioni a tavola Anche a tavola possiamo dare il nostro contributo per cercare di arrestare il surriscaldamento globale. Questo appena trascorso è stato, secondo gli esperti il decennio con le temperature medie più elevate di tutta la storia, una tendenza che sta continuando anche nel 2010. Bisogna intervenire su più fronti se si vuole cercare di arrestare gli effetti dei cambiamenti climatici da imputare soprattutto alle emissioni di gas serra e di anidride carbonica. E allora, mentre i grandi del mondo discutono su come intervenire per ridurre la CO2 a medio e lungo termine, noi nel nostro piccolo, lo ripetiamo più volte, possiamo contribuire attivamente a salvare il clima. Si dice spesso che noi siamo ciò che mangiamo e allora perché non cominciare proprio su questo fronte? Ecco 12 piccoli accorgimenti nel modo in cui facciamo la spesa o consumiamo gli alimenti che possono contribuire a risparmiare energia, ridurre la dipendenza dal petrolio e a fare del bene all’ambiente. 1) Privilegia l’acquisto di prodotti locali e a km zero che riducono i trasporti e le intermediazioni E’ stimato dalla Coldiretti che ogni pasto percorre in media quasi 2.000 chilometri prima di giungere sulle tavole degli italiani con la conseguente immissione in atmosfera di ingenti quantità di CO2. Preferire prodotti nostrani, a chilometro zero rispetto a quelli di importazione, ormai lo sappiamo, permette di ridurre gli elevati sprechi di petrolio ed emissioni inquinanti derivanti dalla progressiva crescita di cibi proventi dall’estero che devono fare migliaia di chilometri prima di giungere sulle nostre tavole.
Inoltre ridurre la filiera e i passaggi di mano degli alimenti dal produttore alla tavola significa eliminare inutili intermediazioni con la conseguenza di diminuire sia le emissioni che derivano dai trasporti che i vari sovrapprezzi che ogni passaggio in più implica. Aquistando direttamente dal contadino e nei farmers market significa avere la certezza di comprare prodotti di qualità, buoni con l’ambiente e anche con la salute. 2) Autoproduci: Dice un vecchio proverbio che “Chi fa da sé fa per tre” e mai come adesso sarebbe il caso di riprenderlo in considerazione perché fare a casa, ad esempio il pane, lo yogurt o un piccolo orto, non solo permette di ridurre le emissioni, ma anche di risparmiare e di riacquistare il contatto con la Terra o con il piacere di vecchie pratiche ormai abbandonate. 3) Scegli frutta e verdura di stagione Pomodori, fragole o zucchine sono ormai disponibili sugli scaffali dei supermercati tutto l’anno. La grande distribuzione ha modificato profondamente le nostre abitudini offrendo nei reparti ortofrutta gli stessi prodotti a gennaio quanto in pieno agosto. Il tutto a scapito del valore nutritivo degli alimenti e dell’equilibrio ecologico. Riacquistare il concetto di stagionalità dei cibi e tornare ad acquistare solo quelli naturamente disponibili in un determinato periodo che solitamente crescono all’aria aperta o in posti vicino al luogo di consumo, permette di risparmiare sia sul minor uso di pesticidi che sul consumo energetico per il riscaldamento delle serre. Oltre che sull’energia necessaria per la loro conservazione nel caso si tratti di prodotti colti e messi poi a maturare in grandi celle frigorifere o del loro trasporto nel momento in cui provengono da altri Paesi. Senza contare che mele, pere, kiwi, arance e fragole provenienti dalle più disparate zone del mondo possono arrivare a costare anche 10 volti di più della frutta made in Italy. In questo la tecnologia ci viene incontro e stanno uscendo diverse applicazioni per iPhone come ad esempio diStagione che fornisce informazioni in maniera rapida e direttamente sul cellulare se stiamo acquistando cibi realmente adatti al periodo. 4) Riduci il consumo di carne Una ricerca americana ha attribuito oltre la metà dei gas serra prodotti oggi dall’uomo agli allevamenti industriali di bestiame che produrrebbero secondo i due scienziati statunitensi ben il 51% delle emissioni di gas serra prodotte annualmente nell’intero pianeta equivalenti a 32.6 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio. Stando a quanto asserito inquinerebbe di più una bistecca che un’automobile: se per la produzione di 225 grammi di patate si emette una quantità di CO2 pari a quella generata dal guidare un’auto per 300 metri, per la stessa quantità di carne di pollo l’auto ne dovrà fare 1,17 km mentre per il manzo ben 15,8. Questo non significa che bisogna necessariamente eliminare del tutto la carne o diventare vegetariani. Ma limitarne il consumo, magari anche solo accantonandola dalla nostra dieta un giorno a settimana come consigliato da Paul McCartney, oltre a farci sentire meglio, sia fisicamente che con la vostra coscienza, avrebbe un effetto davvero concreto sul global warming. Anche perché di valide alternative alla carne ce ne sono molte altrettanto nutrienti e gustose. 5) Scegli prodotti derivanti da agricoltura e allevamenti biologici Secondo una ricerca ancora in corso dell’Università di Pisa che ha messo a confronto il sistema di coltivazione convezionale (molto spesso a carattere intensivo) con quello quello biologico cercando di tracciare un vero e proprio bilancio energetico delle differenti colture, dalla semina al prodotto alimentare, risulta che la coltivazione tradizionale comporta un consumo energetico di gran lunga superiore a quello necessario all’agricoltura biologica. Prendendo in considerazione fattori come il carburante utilizzato dai macchinari, oppure l’energia spesa per produrre le sostanze diserbanti, i concimi e gli antiparassitari, i maggiori consumi derivano proprio dal maggior uso di pesticidi e nel complesso si è concluso che il biologico, facendo un uso dell’energia estremamente efficiente e limitando molto gli sprechi, è 4 volte più efficiente delle tradizionali colture e se si convertissero al sistema biologico tutte le colture mondiali, si otterrebbe un grandissimo risparmio di energie da combustibili fossili. 6) Quando possibile vai a fare la spesa a piedi, in bici o con i mezzi pubblici Se le distanze e la portata degli acquisti ce lo permettono, facciamo la scelta di lasciare l’auto (o lo scooter) a casa e facciamoci due passi a piedi o in bicicletta. Ne trarrà beneficio non solo l’ambiente ma anche la nostra linea. 7) Scegli di fare gli acquisti in gruppo, (anche in condominio) Optando per la condivizione della spesa attraverso un Gruppo di Acquisto solidale permette non solo di risparmiare le emissioni derivanti dal trasporto, ma anche sulla spesa. Privilegia i prodotti sfusi che non consumano imballaggi Ridurre gli imballaggi significa minore produzione di plastica e minori rifiuti da smaltire. Acquistare prodotti alla spina come latte, vino, pasta, ecc… che eliminano gli imballaggi contribuisce sensibilmente a ridurre le emissioni. Per fortuna quella dei prodotti sfusi sta diventando una buona pratica che oltre a dar vita a nuove realtà e negozi dedicati dove si compra solo sfuso, anche la grande distribuzione ha introdotto interi reparti in cui fare acquisti senza imballaggi. 9) Porta da casa la borsa della spesa Riutilizzare la busta di plastica o, meglio ancora abituarsi alle sporte di tela, permette di risparmiare il petrolio derivante dalla produzione dei sacchetti che rappresentano ancora una delle minacce per l’ambiente e l’ecosistema. Nel caso in cui non fosse possibile, privilegiare e sostenere gli esercizi che hanno fatto la scelta di dotarsi delle buste biodegradabili realizzate da bioplastiche di origine vegetale come quelle in MaterBI. Il tutto in attesa che le famigerate buste di plastica vengano messe al bando definitivamente. 10) Non sprecare risorse inutili nella preparazione e conservazione dei cibi L’acqua e l’energia elettrica vanno usate con parsimonia anche in cucina. A partire dagli elettrodomestici e dalle pentole scelte per cucinare. Chiediamoci sempre se abbiamo davvero bisogno e soprattutto utilizziamo tutti gli apparecchi che abbiamo in cucina e se, dal forno al frigorifero o ai metodi di conservazione, esistono alternative più efficienti o che ci facciano risparmiare. A tal proposito rimandiamo alle nostre guide su come cuocere e conservare i cibi in maniera ecologica. 11) Evita di servire a tavola con piatti e bicchieri di plastica che consumano energia e inquinano l’ambiente Le stoviglie di plastica, che non sono riciclabili, rappresentano uno spreco di energia e un accumulo di rifiuti considerevole. Cerchiamo sempre di utilizzare piatti e bicchieri lavabili e al massimo serviamoci dell’aiuto di una lavastoviglie ad alta efficienza energetica. Se le circostanze ci impongono però di far uso di stoviglie usa e getta, optiamo almeno per quelle biodegradabili realizzate in bioplastica compostabile. 12) RICICLA: per consentire il recupero di energia dai rifiuti prodotti Differenziare correttamente i rifiuti significa permettere di trasformarli in risorse e di risparmiare sulla produzione di nuovi materiali oltre che ridurre la quantità di rifiuti presenti in discarica da destinare agli inceneritori. Simona Falasca |
||||||||||||||||||||
Vedi anche: Livestock and Climate Change |
Per il nostro
Emporio...
clicca!
Spazio autogestito Google