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[Data: 20/05/2010] [Categorie: Documenti;Alimentazione ] [Fonte: DIRE] |
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Bestiame alterato, "ogm nell'85% dei mangimi per allevamento" ROMA - I nostri allevamenti di bestiame, oltre 300 mila stalle, sono invasi da mangime ogm di provenienza estera. Più di 4 milioni di tonnellate di soia, un quarto del fabbisogno nazionale, e 2 milioni di tonnellate di mais biotech, in pratica oltre il 25% del totale, entrano nell'alimentazione degli animali allevati in Italia. In altri termini, l'85% dei mangimi usati nelle stalle italiane contiene varie percentuali di organismi geneticamente modificati, e se non c'è biotech, nelle stalle vengono 'serviti' alimenti a base di scarti di pasticceria o dell'industria agroalimentare. L'allarme lo lanciano oggi la Cia-Confederazione italiana agricoltori e i Vas-Verdi ambiente e società. Insomma, "inevitabilmente prodotti come carne, latte e formaggi con presenza di organismi geneticamente modificati finiscono sulle tavole degli italiani". E, avvertono Cia e Vas, "senza interventi mirati entro un quinquennio" la disponibilita' di mais ogm-free potrebbe ridursi "di circa il 70%". La soluzione? Passare ad un piano nazionale di proteine vegetali, utilizzando anche territori del demanio non utilizzati, per la produzione di soia italiana, piselli, fave e favini per l'alimentazione animale, nell'ottica di una zootecnia sostenibile. Una mossa con evidenti vantaggi per animali, ambiente e consumatori. |
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