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[Data: 20/05/2010] [Categorie: Ecologia ] [Fonte: Pianeta Verde] |
[Autore: VINCENZO BORGOMEO ] |
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Parco auto, crescita infinita Negli ultimi anni le vetture circolanti in Italia sono aumentate ancora, del 4,9%: abbiamo la più alta concentrazione di macchine in Europa grazie all’incredibile rapporto di 59 vetture ogni 100 abitanti
L’aumento delle macchine sulle strade è insomma inarrestabile e preoccupante: da noi oggi circolano più di 36 milioni di auto, appena 10 anni fa erano solo 30 milioni e nel 1986 si fermavano a quota 24 milioni. Mentre negli anni Sessanta ce n’ erano solo 1,9 milioni, cioè meno di quante se ne vendono ora ogni anno e quasi quanto l’aumento del circolante negli ultimi tre anni. E non è un caso che questi dati non arrivino dall’Istat o da un altro autorevole istituto di ricerca ma, incredibilmente dall’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile di AIRP (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici). Senza togliere nulla al grande lavoro fatto da questo osservatorio (ha anche individuato nella carenza del trasporto pubblico i motivi di questa crescita esponenziale) va detto che un tema del genere dovrebbe essere appannaggio di studi nazionali del ministero dei trasporti di una delle tante commissioni. E invece nulla. A raccontarci come è messa la nostra viabilità ci pensa l’AIRP… In ogni caso l’analisi arriva anche alle diverse regioni, così si scopre che sono proprio quelle meridionali-centrali che hanno fatto registrare tra il 2005 ed il 2009 gli aumenti più significativi. In testa la Calabria ( 7,91%), seguita nell’ordine dalla Basilicata ( 7,67%), dal Lazio ( 7,14%), dal Molise ( 6,97%), dalla Sardegna ( 6,94%), dalla Sicilia ( 6,81%) e dalla Puglia ( 6,15%). In chiusura di questa graduatoria vi sono la Lombardia ( 3,23%), il Piemonte ( 2,81%) e la Liguria ( 1,74%). Ma perché in Italia in parco auto circolante aumenta sempre e inesorabilmente? Il cuore del problema non è tanto legato al fatto che il trasporto privato è l’unica soluzione di mobilità quanto all’arcaico sistema di rottamazione: di anno in anno il bilancio fra auto immatricolate e rottamate è sempre in attivo. Neanche gli incentivi (che prevedevano forti sconti solo a patto di distruggere vecchie auto) sono riuscite ad equilibrare il sistema, dando prova che solo una rottamazione “pura”, ossia incentivi per in cambio della radiazione di una macchina obsoleta può portare l’Italia fuori dal tunnel. |
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