c La situazione del mais transgenico in Paraguay - 08/06/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 08/06/2010]
[Categorie: Documenti;Alimentazione ]
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La situazione del mais transgenico in Paraguay

Il Centro di Studi e Formazione per l'Ecosviluppo – ALTER VIDA, lancia un appello sulla situazione del mais trasgenico in Paraguay, a causa dei rischi che esso può generare per l'ambiente, l'agricoltura e la salute umana. Pertanto, attraverso questo documento vogliamo stimolare un'altra prospettiva tecnica, politica e socioambientale a proposito dell'uso di semenze di mais transgenico, il quale ci porterebbe solamente alla perdita delle semenze tradizionali, provocando effetti imprevedibili sull'equilibrio ecologico e sulla biodiversità.


I precedenti impieghi di mais transgenico in Paraguay risalgono al momento in cui le compagnie Monsanto e Dow AgroSciences richiesero il permesso per sperimentare in Paraguay campioni transgenici nelle coltivazioni di mais, a quanto rivelano i dati del Ministero dell'Agricoltura e dell'Allevamento (MAG).
Tali richieste servivano per condurre ricerche sui possibili effetti che avrebbero potuto avere sull'ambiente e sulla produzione i mais manipolati geneticamente.


Si tratta del mais denominato MAIZ MON 810 (Monsanto), resistente a certi lepidotteri, e del MAIS TC 1507, anch'esso resistente a certi lepidotteri e tollerante all'erbicida glifosato d'ammonio (Dow AgroSciences). Entrambe le pratiche hanno già il parere favorevole della Commisione Nazionale di Biosicurezza (CONBIO), ma non sono state coinvolte le organizzazioni sociali, indigene e contadine.


A questo punto è importante evidenziare che in paesi come la Germania è proibita la coltivazione di MAIZ 810 (Monsanto): il ministro federale dell'agricoltura tedesca, Ilse Aigner, afferma e sostiene che esistono motivi legittimi per presumere che il Monsanto MON 810 implichi un rischio per l'ambiente.


Considerazioni


Dai semi di mais fino alla pannocchia come la conosciamo oggi, il processo di miglioramento genetico ha una storia di nove mila anni tra le mani di indigeni e contadini.


Il lavoro di intere generazioni ha dato luogo a 60 specie distinte con centinaia di varietà diverse di mais in tutto il mondo che si adattano a differenti condizioni agro-ecologiche, rispondono a necessità distinte e hanno caratteristiche diverse.


Tale diversità di mais è un patrimonio comune a livello mondiale, frutto del lavoro di milioni di persone che hanno creato questi mais a partire da un semplice processo di osservazione, selezione e paziente miglioramento dei grani di anno in anno.


I mais transgenici NON sono stati elaborati con tecniche di miglioramento genetico, ma con una tecnologia cara, imprecisa e specialistica chiamata Biotecnologia, che unisce geni di altre piante o animali al mais. Le tecniche di ingegneria genetica consistono nell'isolamento dei segmenti di DNA (materiale genetico) da un essere vivente (virus, batteri, vegetali, animali o umani) per introdurli nel materiale ereditario dell'altro. Per esempio: mais con geni di batteri.


I miglioramenti genetici non sono nuovi, si sono sempre fatti tradizionalmente. Però, per la prima volta, si saltano le barriere tra le specie per creare esseri viventi che non esistevano in natura.


La conoscenza scientifica sul funzionamento dei geni è ancora molto limitata e le tecniche attuali non permettono di controllare gli effetti dell'inserimento di geni estranei nel DNA di un organismo.


Queste piante hanno due modificazioni genetiche: la proprietà insetticida (Bt) o la tolleranza ad erbicidi. Le piante Bt contengono il gene batterico Bt (Bacillus thuringiensis) che provoca che nella pianta la produzione della tossina Bt, la quale funziona come insetticida; le piante tolleranti agli erbicidi non muoiono se trattate con un determinato erbicida (della stessa impresa che commercializza la semenza).


Quali sono i rischi del loro utilizzo in Paraguay?

In agricoltura:


• contaminazione genetica (delle varietà tradizionali, per impollinazione)
• inquinamento dei suoli (tossina Bt)
• perdita di biodiversità degli agrosistemi
• sviluppo di resistenze a insetti e erbe (sterpaglie)
• effetti non desiderati in altri organismi
• incremento dell'uso di veleni nell'agricoltura
• non è stato dimostrato che le coltivazioni transgeniche ottengano migliori rendimenti
• generano dipendenza degli agricoltori nei confronti di un piccolo gruppo di multinazionali


Nell'ambiente:


• rimozione di piante locali per la proliferazione delle coltivazioni transgeniche, nel caso delle specie di impollinazione incrociata come il mais
• problemi nella gestione delle sterpaglie
• riduzione e persino sparizione di organismi benefici dal suolo
• danni all'equilibrio ecologico e alla biodiversità, come per esempio la riduzione nel numero di specie di flora e fauna, maggiore inquinamento dell'acqua e del suolo, ecc.
• mettono in pericolo la salute ambientale delle Aree Forestali Protette pubbliche, private e comunitarie
Rischi probabili per la salute:
• Non conosciamo nemmeno i rischi a medio e lungo termine degli OGM presenti nella nostra alimentazione o in quella degli animali che mangiamo
• l'alterazione o l'instabilità dei geni può fare in modo che le piante producano nuove tossine
• le proteine che produce il gene estraneo possono procurare allergia o intossicazione
• apparizione di resistenze ad antibiotici (che si utilizzano come marker negli OGM)
• la valutazione dei possibili rischi è grossolana
• non c'è un monitoraggio adeguato perché non sappiamo che li stiamo mangiando, poiché non si esige l'etichettamento dei prodotti transgenici
• gli alimenti transgenici possono incrementare la resistenza agli antibiotici, il che rende più difficile controllare le malattie


Rischi politici e sociali:



• gli OGM rafforzano il controllo dell'alimentazione mondiale da parte di poche imprese e non esistendo un ordinamento territoriale della produzione si generano conflitti nelle campagne
• escludono la possibilità dell'agricoltura organica per la possibile contaminazione geneteca e mette in pericolo una nicchia di mercato
• maggiore pressione sui territori e le terre indigene, e relative conseguenze per la sicurezza e sovranità alimentare, loro cultura tradizionale
• perdita di germoplasma e sostegno alle patenti sulle sementi e gli esseri viventi


ONG ALTER VIDA

Traduzione di Roberto Trevini Bellini

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