Estinzione, orso bianco verso il "punto di non ritorno"
Il cambiamento climatico provocherà un drammatico ed improvviso calo del numero di orsi polari, secondo una nuova ricerca che per la prima volta fornisce un modello delle modalità con cui il riscaldamento globale influirà sulla riproduzione e la sopravvivenza della specie. In base agli elementi noti sulla fisiologia, il comportamento e l’ecologia degli orsi bianchi, lo studio prevede che le gravidanze diminuiranno e che sempre meno orsi sopravviveranno al digiuno nelle lunghe stagioni non ghiacciate. Questi cambiamenti appariranno di colpo, quando la marcia degli orsi verso l’estinzione supererà il «punto di non ritorno», secondo lo studio pubblicato sulla rivista Biological Conservation.
Finora tutti gli studi sulla sopravvivenza degli orsi bianchi sono stati effettuati con una tecnica che prevede la marcatura e la cattura degli animali per vari anni, una procedura lunga e costosa. Per questo le informazioni raccolte dagli scienziati sono molto diverse: per esempio i dati sulle popolazioni più studiate, nella Baia di Hudson occidentale e nel Mare di Beaufort meridionale, riguardano quattro decenni, ma sono quasi inesistenti per gli orsi di alcune zone della Russia. Ancora più difficile è capire come la sopravvivenza e la riproduzione potranno cambiare con le condizioni climatiche future. «Così, abbiamo guardato al meccanismo sottostante all’ecologia degli orsi polari, per capire meglio cosa accadrà in un mondo più caldo» spiega alla Bbc uno degli autori della ricerca, Peter Molnar, dell’università dell’Alberta a Edmonton, in Canada.
Molnar, Andrew Derocher e i colleghi dell’università dell’Alberta e della York University di Toronto hanno sviluppato un modello per l’ecologia dell’accoppiamento degli orsi polari, stimando quante femmine in una popolazione hanno la possibilità di trovare un compagno durante la stagione dell’accoppiamento e di restare incinte. Gli orsi maschi trovano le femmine vagabondando sul ghiaccio, annusando le tracce che incontrano. Se le tracce sono state lasciate da una femmina pronta per accoppiarsi, il maschio le segue. I ricercatori hanno studiato come il comportamento potrà cambiare quando il rialzo termico causerà una frammentazione del ghiaccio marino e l’impatto sulla sopravvivenza degli orsi.
Le popolazioni più meridionali di orsi digiunano in estate, costretti a riva dallo scioglimento dei ghiacci. Mentre le stagioni senza ghiaccio si allungano, sempre meno orsi avranno riserve sufficienti di grasso e proteine per sopravvivere al digiuno. Sviluppando un modello fisiologico che stima come un orso polare utilizza le sue riserve, i ricercatori hanno stimato dopo quanto tempo un animale muore di fame. «In entrambi i casi i cambiamenti attesi, nella riproduzione e nella sopravvivenza, non sono lineari» spiega Molnar. «In altre parole, mentre le temperature salgono, potremmo non assistere ad alcun effetto rilevante sulla riproduzione e la sopravvivenza, fino a quando non si supererà una certa soglia , oltre al quale riproduzione e sopravvivenza caleranno drammaticamente e molto velocemente».
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