c Inceneritore milanese: “un’opera di pubblica utilità” - 15/06/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 15/06/2010]
[Categorie: Ecologia ]
[Fonte: Eco dalle città]
[Autore: Ovidio Diamanti]
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Inceneritore milanese: “un’opera di pubblica utilità”
Il Comune di Milano difende la scelta di realizzare l’impianto durante il consiglio comunale straordinario sui rifiuti. La giunta però prende tempo sulla localizzazione dell’inceneritore ed è disponibile a trovare alternative al Parco Sud.Già la Regione aveva stoppato l'ipotesi. Per il fronte del no sono intervenuti Andrea Poggio di Legambiente e il sindaco di Opera. A2A invia un tecnico a difendere il progetto dell’Amsa

La giunta comunale di Milano è favorevole al progetto del secondo termovalorizzatore ma è disponibile a cercare localizzazioni alternative al Parco Sud, ipotesi proposta da Amsa e A2A. ma già stoppata dalla Regione il 9 giugno nella conferenza dei servizi. E’ questa, in sintesi, la posizione di Palazzo Marino emersa durante il consiglio comunale straordinario sulle politiche di gestione dei rifiuti, richiesto da 21 consiglieri comunali sul forno inceneritore.
“Il Comune di Milano - ha affermato il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato - è disponibile a cercare insieme alla Regione, che ha l'onere di autorizzarlo, e alla Provincia localizzazioni alternative al Parco Sud e a valutare le eventuali differenti soluzioni che dovessero essere proposte, purché compatibili con il sistema di teleriscaldamento”.
Il Comune, quindi, difende la scelta del secondo termovalorizzatore tanto che il vice-sindaco lo ha definito, nel corso del dibattito consiliare, “un’opera di pubblica utilità”, che renderebbe la città autosufficiente nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e estenderebbe la rete del teleriscaldamento. Non sembra però esserci una convinzione fino in fondo sul dove fare l’impianto, perché la giunta comunale su questo punto ha preferito prendere tempo: “La carenza della documentazione non permette - ha detto De Corato - l'espressione di un parere compiuto e motivato sulla realizzazione dell'impianto da parte del Comune”. Inoltre, il vicesindaco ha aggiunto che il piano di governo del territorio in fase di approvazione non contempla la realizzazione di un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti al Parco Sud.Al Consiglio comunale hanno anche partecipato il vicepresidente di Legambiente, Andrea Poggio, e il sindaco di Opera Ettore Fusco, in rappresentanza del fronte del no al nuovo inceneritore, e un tecnico di A2A, Paolo Rossetti, a spiegare il progetto di Amsa.
Legambiente contesta i dati che prefigurerebbero una imminente “emergenza rifiuti” in provincia di Milano. Per l’associazione ambientalista si continua a parlare di oltre 600.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani da smaltire, ma i quantitativi da gestire sono molto più modesti e possono scendere anche a zero con un piccolo impegno sulla raccolta differenziata, in primo luogo a Milano. “A Milano non c'è nessuna emergenza rifiuti - ha osservato Poggio - visto che dei quattro impianti della nostra provincia due lavorano con rifiuti che provengono da fuori e in tutta la Lombardia si importano rifiuti da incenerir”». Per Poggio, un nuovo impianto di termovalorizzazione sarebbe quindi del tutto inutile. Le alternative indicate da Legambiente sono l’aumento del riciclo e la reintroduzione della raccolta differenziata dell'organico per la produzione di biogas.
I sindaci del sud di Milano hanno invece contestato, tramite il primo cittadino leghista di Opera Ettore Fusco, l'ipotesi di localizzarlo sul loro territorio. «Nel sud di Milano arrivano sempre solo le opere negative - si è lamentato Fusco - il carcere, i depuratori, i campi nomadi, tutto quello che alla città di Milano dà fastidio».
A difendere il progetto dell’Amsa per un nuovo termovalorizzatore della capacità di 400 mila tonnellate annue è intervenuto il responsabile dell'area tecnica di A2A, Paolo Rossetti. “L'impianto di termovalorizzazione che Amsa intende realizzare - ha osservato - sfrutterà le più avanzate tecnologie e l'abbinamento dello smaltimento dei rifiuti con la produzione di energia e calore raggiungerà un tasso di efficienza dell'80%”. La combustione dei rifiuti nel nuovo impianto messa a servizio del sistema di teleriscaldamento farà risparmiare ogni anno, secondo A2A, 58 mila tonnellate di petrolio.

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