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[Data: 16/06/2010] [Categorie: Documenti;Documenti;Economia ] [Fonte: Qualenergia.it] |
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Ancora brutte notizie dal fronte nucleare Slittano ancora i lavori della centrale nucleare di Olkiluoto, in Finlandia. Negli Stati Uniti nel 2035 la quota di elettricità atomica calerà decisamente visto che molti impianti saranno a fine vita. L'opzione nucleare secondo l’Annual Energy Outlook dell'amministrazione Usa sarà la più costosa tra 10 anni come tra 25. Uno scarno comunicato ha annunciato l’ennesimo slittamento dei lavori della centrale nucleare di Olkiluoto in Finlandia. Doveva essere il fiore all’occhiello per il lancio internazionale del reattore francese EPR, il modello che Enel intenderebbe installare anche nel nostro paese. Invece ritardi ed extracosti si susseguono, tanto che, se tutto andrà bene, il reattore inizierà a funzionare solo nel 2013, con quattro anni di ritardo rispetto alle previsioni. Il calo sarebbe inferiore, con una quota nucleare del 17%, se venisse consentita l’attività dei reattori anche oltre il sessantesimo anno di attività. In nessun caso, quindi, i pochi nuovi reattori previsti sarebbero in grado di mantenere l’attuale share. Al 2035 la classifica dei costi vedrebbe ancora al primo posto il nucleare, seguito dal carbone, dal gas e dal vento che a quella data risulterebbe la scelta tecnologica più vantaggiosa (vedi grafico: Costi di produzione di energia elettrica - c$/kWh - da nuove centrali realizzate negli Usa nel 2020 e nel 2035, espressi in $ 2008. Fonte: U.S. Energy Information Administration / Annual Energy Outlook 2010).
Gianni Silvestrini (direttore scientifico di QualEnergia) |
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