“Nature”: l’agricoltura Bio favorisce lo sviluppo vegetativo delle piante
Un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature evidenzia come nell’agroecosistema il controllo dei fitofagi della patata (nello specifico di Leptinotarsa decemlineata) da parte dei nemici naturali e lo sviluppo vegetativo delle piante sia migliore in agricoltura biologica rispetto all’agricoltura convenzionale.
L’originalità dello studio sta nell’aver approfondito la valutazione della biodiversità in due agroecosistemi comparati tenendo conto non solo della ricchezza in specie (richness) ma anche della loro uniformità (evenness) intesa come abbondanza relativa di specie antagoniste del fitofago. L’uniformità delle specie rileva se ci sia una distribuzione omogenea del numero di individui di una specie rispetto alle altre o se piuttosto esiste una predominanza di una di queste. In particolare lo studio ha valutato la presenza di insetti predatori, di nematodi o di funghi patogeni di Leptinotarsa decemlineata. I risultati del lavoro mostrano che, sebbene non vi sia differenza nel numero di specie osservate, la differenza nell’uniformità tra le specie presenti è netta. L’agricoltura biologica favorisce quindi lo sviluppo di popolazioni più bilanciate di nemici naturali.
“Il nostro studio non suggerisce agli agricoltori di passare all’agricoltura biologica - mette le mani avanti David Crowder, uno degli autori insieme ad altri entomologi della Washington State University -, ma afferma che l’agricoltura biologica favorisce lo sviluppo equilibrato delle popolazioni di nemici naturali e di conseguenza favorisce un miglior controllo biologico degli insetti dannosi”. Potenzialmente, quindi, l’agricoltura biologica è un mezzo per ripristinare l’uniformità funzionale degli ecosistemi.
Inoltre sono state condotte prove dove l’equilibrio tra popolazioni di nemici naturali è stato alterato artificialmente. All’aumentare dell’uniformità tra specie si produceva quello che gli autori hanno definito una “ricaduta trofica positiva” che conduceva a una diminuzione della popolazione di dorifora e ad un incremento della dimensione delle piante coltivate. Non sono state condotte valutazioni sulle rese ma la presenza di dorifora era inferiore del 18% e le piante erano più rigogliose fattore normalmente correlato alla produzione.
Il lavoro, quindi, dimostra che l’uniformità è una componente fondamentale della biodiversità. Inoltre afferma che differenti metodi colturali hanno differenti effetti sulla biodiversità in termini di equilibrio tra le specie. Il prossimo obiettivo dei ricercatori è valutare come l’agricoltura biologica favorisca lo sviluppo di questo equilibrio anche in altri sistemi colturali.
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