L’Ue mette al bando il legno illegale. Greenpeace e Wwf: «Una vittoria per le foreste»
LIVORNO. Oggi il Parlamento europeo ha votato una nuova legge che chiude definitivamente le porte al legno illegale in uno dei mercati più importanti al mondo. L'Ue infatti fino ad ora importava enormi volumi di legno illegale prevalentemente da Paesi che, come spiega Greenpeace «Hanno meccanismi di controllo molto deboli e dove imprese criminali e "mafia del legno" si rendono responsabili di gravissimi crimini ambientali, frodi a danno dei governi e, in alcuni casi, finanzia guerre civili».
Il regolamento approvato dagli europarlamentari con ben 644 voti a favore e solo 25 contrari prevede anche rigide norme e sanzioni per tutte le aziende che partecipano alla filiera del legno in Europa e l'obbligo di garantire la tracciabilità del legname fino alla singola area geografica di provenienza e multe ai trasgressori commisurate al danno ambientale ed economico causato.
Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia, è più che soddisfatta e ricorda che «Più di dieci anni fa, Greenpeace ha lanciato la campagna internazionale per il bando del legno illegale in Europa. Dozzine di attivisti di Greenpeace, anche in Italia, si sono messi in gioco per bloccare porti dove veniva scaricato il legno illegale, fermare in alto mare navi che trasportavano questo legno e documentare, con indagini sul campo, il fenomeno della deforestazione illegale in Amazzonia, Africa Centrale, Russia e Sud Est Asiatico. Questa legge è un segnale di divieto di accesso per tutti i produttori e commercianti di legno senza scrupoli che finora hanno operato nei nostri mercati. Finalmente, abbiamo una legislazione che garantisce un terreno di gioco più giusto e favorevole per tutte le aziende virtuose e i consumatori che vogliono vendere e comprare, operando scelte sostenibili. Sfortunatamente i Paesi membri si sono opposti alla richiesta di stabilire un quadro sanzionatorio per tutti i prodotti cartacei (es. prodotti editoriali prodotti da paesi non Ue) che saranno esentati per un minimo di cinque anni dagli obblighi previsti dalla legge. Altra criticità riguarda l'applicazione del regolamento che diventerà operativo tra due anni. Siamo soddisfatti per questa pietra miliare in difesa delle ultime foreste del pianeta - commenta Campione- ma riteniamo che c'è ancora molto da fare per ridurre le responsabilità dei mercati europei sulla deforestazione: ad esempio, l'Europa deve sostenere un meccanismo finanziario efficace per la protezione delle foreste nell'ambito degli accordi sul cambiamento climatico».
Anche per il Wwf il voto del Parlamento europeo è «Un importante passo avanti fatto dall'Europa verso la legalità del suo mercato di legname. Il Wwf esprime le sue congratulazioni ai rappresentanti del Parlamento per questa decisione, assunta con coscienza e decisione, un passo importante per frenare i processi di deforestazione a cui l'Europa, con il suo mercato tra i più importanti al mondo, contribuisce sensibilmente. Se questa legge sarà definitivamente adottata, dal 2012 tutto il legname di origine illegale, insieme ai suoi prodotti, saranno messi al bando dal mercato europeo e le compagnie che importano tali prodotti in Europa dovranno fornire tutte le informazioni necessarie sui paesi di origine del legname che commerciano».
Infatti, il voto di oggi è solo la penultima tappa della legge: a settembre il Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue dovrà approvarla perché entri in vigore. «Il Wwf si augura che dopo la vergognosa delusione di un anno fa, quando i ministri dell'Agricoltura non riuscirono a trovare un accordo sulla legge, ora si sappiano esprimere e decidano di condannare seriamente il mercato illegale del legname, impegnandosi perché i loro Stati adottino misure appropriate per contrastarlo energicamente».
Per Massimiliano Rocco, responsabile Traffic e Timber Trade del Wwf Italia, «Con questo significativo voto il Parlamento europeo ha manifestato la sua piena volontà affinché il mercato del legname e dei suoi prodotti sia nella piena legalità, operi responsabilmente ed in maniera sostenibile, chiudendo la porta in faccia a chi specula su questi prodotti minacciando le ultime foreste vergini e, con la deforestazione, il clima e la biodiversità del nostro pianeta. Un'azione concreta che pone un freno a quel mercato del legname insostenibile finora sviluppatosi in Europa, corresponsabile della distruzione delle più importanti aree forestali della Terra, dal Bacino del Congo all'Amazzonia, dalle isole di Sumatra e del Borneo, alle lussureggianti e ancora inesplorate foreste della Papua Nuova Guinea, e allo stesso tempo riduce la nostra consumistica impronta sulle risorse del pianeta.».
Per far capire l'importanza della decisione dell'Ue a livello internazionale, Greenpeace riporta le parole dell'attrice francese Marion Cotillard, vincitrice del premio Oscar, che a maggio ha visitato insieme agli ambientalisti alcune aree forestali della Repubblica democratica del Congo. «Ho visto come l'industria del legno su larga scala metta in pericolo le ultime foreste intatte del pianeta. Queste foreste vengono letteralmente divorate dall'interno. Sono ecosistemi meravigliosi che sostengono la vita di più di dieci milioni di persone».
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