L'Ue rivede i livelli massimi di residui degli antiparassitari
LIVORNO. L'impiego degli antiparassitari è uno dei metodi più comuni di protezione dei vegetali e dei prodotti vegetali dall'azione degli organismi nocivi. Però l'impiego dei fitosanitari - sostanze molto spesso nocive - può implicare la presenza di residui sui prodotti. Il che può implicare che la sostanza residui anche negli animali nutriti con tali prodotti o per esempio nel miele prodotto dalle api.
Ma dato che occorrere dare la priorità alla salute pubblica rispetto agli interessi di protezione dei vegetali, è necessario che tali residui non siano presenti a livelli tali da comportare rischi inaccettabili per l'uomo e per gli animali.
Ecco perché l'Ue emana un nuovo regolamento (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di sabato) che modifica i livelli massimi di residui (Lmr) di una serie di sostanze attive presenti nei fitosanitari (nello specifico modifica due allegati contenuti nel regolamento del 2005).
L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), ha esaminato, quindi, le domande e le relazioni di valutazione, con particolare riguardo ai rischi per i consumatori e per gli animali. Ha emesso pareri motivati sui Lmr proposti e ha trasmesso questi pareri alla Commissione e agli Stati membri rendendoli pubblici.
Nei suoi pareri motivati Efsa ha concluso che tutte le prescrizioni relative ai dati sono soddisfatte e che, sulla base di una valutazione dell'esposizione di 27 gruppi di consumatori europei specifici, le modifiche dei Lmr richieste sono accettabili dal punto di vista della sicurezza dei consumatori. Nel far ciò l'autorità ha tenuto conto delle più recenti informazioni sulle proprietà tossicologiche delle sostanze.
Ed è arrivata alla conclusione che né l'esposizione in vita a queste sostanze dovuta al consumo di tutti i prodotti alimentari che possono contenerle, né l'esposizione a breve termine dovuta a un consumo eccessivo dei prodotti in questione sono risultate presentare un rischio di superamento della dose giornaliera ammissibile o della dose acuta di riferimento.
Arrivando anche a fissare Lmr più bassi a quelli proposti dallo Stato membro di valutazione nel caso di valifenalate.
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