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[Data: 01/09/2010] [Categorie: Scienza ] [Fonte: Pianeta Verde] |
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El Niño sempre più forte Il fenomeno climatico, responsabile di inondazioni e siccità in varie parti del globo, si sposta e acquista forza. Gli esperti: “Messi in discussione tutti i modelli metereologici elaborati negli ultimi dieci anni” ANCHE El Niño, uno dei più imponente fenomeni della natura che interessa il nostro pianeta, sta cambiando aspetto, forse a causa dei mutamenti climatici in atto. Lo ha scoperto la Nasa che tiene sotto controllo le sue apparizioni con i satelliti ambientali, l’ultima delle quali è terminata all’inizio del 2010. El Niño, ricordiamolo, conosciuto anche con la sigla ENSO, da El Niño-Southern Oscillation, è un fenomeno climatico periodico che si verifica nell’Oceano Pacifico con una media di cinque anni. Generalmente esso si manifestava con un riscaldamento delle correnti dell’Oceano Pacifico centro-orientale e, contemporaneamente, con cambiamenti di pressione atmosferica nel Pacifico centro-occidentale. Il fenomeno è spesso causa di inondazioni soprattutto lungo le aree occidentali dell’America meridionale a causa delle abbondanti piogge che il fenomeno porta con sé, e siccità in Australia e aree vicine. L’elemento principale che rende diverso El Niño di questi ultimi anni rispetto a quello di decenni or sono è il fatto che le sue acque più calde si sono spostate nel cuore dell’Oceano Pacifico, anziché ad oriente. Ciò potrebbe avere importanti implicazioni nelle ricadute climatiche di lungo periodo non solo sulle aree che circondano il più grande oceano della Terra, ma sull’intero pianeta. Spiega Tong Lee, del Jet Propulsion Laboratory della Nasa: “Dal 1982 teniamo sotto controllo la temperatura dell’intero oceano e abbiamo scoperto che durante le ultime manifestazioni l’intensità di El Niño è raddoppiata nel Pacifico centrale e ciò è stato particolarmente significativo durante l’ultimo evento, quello del 2009-2010″. Ciò dovrebbe spiegare perché in questi ultimi anni lungo la fascia tropicale dell’Oceano Pacifico si è verificato un aumento della temperatura delle acque superficiali che è particolarmente evidente subito dopo il passaggio di un evento di El Niño. “Questo ci fa dire che l’aumento delle temperature dell’oceano siano più da attribuire all’intensificarsi del fenomeno piuttosto che al riscaldamento globale in atto. In ogni caso ciò che rende El Niño diverso dal passato potrebbe essere proprio il riscaldamento della temperatura del pianeta”, continua Lee. Ma perché tutto questo è importante? “Perché - spiega il ricercatore - è diverso proiettare nel futuro le condizioni atmosferiche, ossia il clima di una regione, se si ha un aumento della temperatura nell’oceano centrale piuttosto che orientale. E la diversità non è di poco conto”. Se questo andamento continuerà nel prossimo futuro, secondo i ricercatori, si dovranno cambiare le proiezioni climatiche dei prossimi anni, in quanto esse vennero realizzate negli Anni Novanta tenendo conto che El Niño sarebbe rimasto quello che era durante i decenni precedenti. |
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