Sequestro geologico CO2: decreto previsto per dicembre
Franco Terlizzese, Direttore Generale delle Risorse Minerarie ed Energetiche del MSE, ha reso noto che lo schema di recepimento della Direttiva europea sul sequestro geologico di CO2 è stato finalmente ultimato.
In una nota ministeriale si legge "lo schema di recepimento è stato predisposto da un gruppo di tecnici dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente e sarà trasmesso a breve al Ministero delle Politiche Comunitarie per l'emanazione entro il prossimo dicembre".
"L'ampio anticipo rispetto ai termini fissati dalla Direttiva consentirà al nostro Paese di sviluppare i progetti sperimentali e gli impianti pilota, già approvati in sede europea, per la riduzione delle emissioni di CO2 che consentiranno importanti vantaggi competitivi alle nostre imprese energetiche" conclude la nota. "I progetti di cattura e stoccaggio della CO2 nel settore elettrico, ma anche per altri comparti industriali ad alte emissioni, rappresentano una grande opportunità per l'Italia. Vi è infatti un importante potenziale di imprese interessate allo sviluppo delle tecnologie Ccs che potrebbero rendere il nostro Paese leader in Europa in questo settore" ha dichiarato il Consigliere per le politiche energetiche del ministero dello Sviluppo economico, Sergio Garibba.
"Ritengo che sia necessario passare dalla fase di definizione delle norme tecniche, di coordinamento tra i soggetti attivi nella ricerca e sviluppo, a una fase che veda la realizzazione di progetti dimostrativi, momento propedeutico per arrivare alla commercializzazione dei sistemi. Un passaggio sempre più urgente anche perché altri Paesi europei si stanno muovendo in questa direzione e pertanto occorre al più presto definire regole e opzioni tecnologiche per cercare alleanze e collaborazioni internazionali indispensabili per portare a compimento progetti di questo tipo, che creeranno nuove opportunità di sviluppo e di lavoro" ha sottolineato Garibba.
A questo proposito lo stesso Garibba ha spiegato "Il costo di un progetto dimostrativo di cattura e stoccaggio di CO2 applicato a una centrale elettrica della potenza orientativa di 300 MWè di circa 1 miliardo di euro. Investimento che le sole realtà industriali non potrebbero sostenere, considerati i rischi tecnologici e di mercato legati a simili operazioni. I costi, pertanto, verrebbero assunti in parte dalle imprese e in parte dal governo o dall'insieme dei governi attraverso l'Unione europea".
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