La biodiversità per combattere la povertà
Mancano 28 giorni al Vertice di Nagoya ( Convenzione della Diversità Biologica) che si terrà il 18 ottobre. Il WWF, in occasione dell'Assemblea generale dell'ONU, che si è aperta oggi a New York, pone l'accento sul tema cruciale della biodiversità , per riconoscerene il suo valore a livello globale.
Finchè non si “metterà in conto” la biodiversità nella contabilità nazionale di ciascun paese la ricchezza del patrimonio naturale tenderà a diminuire sempre più non potendo così più garantire i suoi benefici alle future generazioni. Il WWF, in occasione dell’Assemblea generale dell’ONU che si è aperta oggi a New York, pone l’accento su un tema cruciale che verrà affrontato nella discussione straordinaria presso l’Assemblea delle Nazioni Unite prevista il prossimo 22 settembre e che verterà proprio sul tema della biodiversità. La stima del valore globale della biodiversità e i servizi naturali ad essa associati si aggira intorno alle decine di miliardi di dollari all’anno che si traducono in benefici che non vengono minimamente contabilizzati all’interno degli attuali indicatori economici.
Mettere in conto questi benefici consentirebbe enormi opportunità e risparmi. “Ciò che non viene messo ‘in conto’ è proprio l’insieme di quei servizi che risultano cruciali per la vita e il benessere delle comunità umane e che invece si danno per scontati – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – Salvare la biodiversità vuol dire garantire che le foreste possano continuare a purificare l’acqua, che il suolo resti fertile grazie all’insieme dei processi naturali, che i raccolti possano continuare grazie all’impollinazione degli insetti, che la pesca possa proseguire e che vi siano ancora ambienti naturali in grado di fornire medicine.
E’ stato calcolato, ad esempio, che proteggere almeno un quinto delle aree di pesca istituendo aree marine protette creerebbe un milione di posti di lavoro mentre i sussidi alla pesca costano alla collettività circa 70-80 miliardi di dollari l’anno”. Per il WWF i leader del pianeta che parteciperanno all’incontro di mercoledì prossimo nell’Anno della Biodiversità hanno una grande opportunità, quella di annunciare l’introduzione di sistemi di contabilità del capitale naturale attraverso le manovre di bilancio e con questo possono lanciare un messaggio forte e chiaro al prossimo incontro delle Parti sulla Convenzione della Diversità Biologica (CBD) che si terrà dal 18 ottobre a Nagoya (Giappone).
Questo processo di nuova ‘contabilità naturale’ deve necessariamente introdurre anche programmi che rimuovano i sussidi perversi che invece di andare nella direzione della salvaguardia della biodiversità ne provocano la sua distruzione, come ad esempio accade nella pesca, nell’agricoltura e persino per i combustibili fossili.“Non sarà possibile raggiungere alcun target di difesa della biodiversità se l’economia continuerà a ‘dare per scontati’ i benefici degli ecosistemi senza assegnare loro alcun valore – ha continuato Bologna - Un approccio potrebbe essere quello di avviare politiche nazionali e internazionali per realizzare quelle ‘infrastrutture verdi’ capaci di proteggere, gestire e promuovere ecosistemi in buona salute e produttivi.
In Europa, ad esempio, 1 posto di lavoro su 6 dipende in qualche modo proprio dall’ambiente: nel 2005 l’impiego diretto nelle industrie ‘verdi’ in Europa equivaleva a 3.4 milioni di impieghi ‘full time’, più di quanto non sia avvenuto nell’industria delle auto o in quella chimica, con una crescita più rapida rispetto ad entrambe”. Il WWF a ottobre lancerà il suo rapporto biennale LIVING PLANET REPORT che descriverà al livello globale e nazionale quanto il consumo di risorse naturali stia superando la capacità di rinnovamento del pianeta e punterà proprio sulla capacità dei sistemi economici di convertire questa tendenza”. L’iniziativa è parte del Mese della Biodiversità indetta dal WWF per il mese di ottobre in vista della Conferenza di Nagoya, con una serie di appuntamenti e iniziative sia al livello nazionale che internazionale.
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