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[Data: 23/09/2010] [Categorie: Economia ] [Fonte: Equo] |
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Millennium goal: Commissione europea appoggia la Tobin Tax proposta da Sarkozy
La Commissione Ue presentera’ ai ministri delle finanze della Ue, alla riunione dell’Ecofin di ottobre, una comunicazione sulle possibili modalita’ per l’introduzione di una tassa universale sulle transazioni finanziarie per sovvenzionare la lotta contro la poverta’, la cosiddetta Tobin tax. Lo hanno riferito portavoce dell’esecutivo europeo, rilevando che la Commissione appoggia la proposta fatta ieri dal presidente francese Nicolas Sarkozy all’Onu, ma ribadisce che l’approccio per una tassa di questo tipo non puo’ che essere globale. In entrambe i casi, gli esperti della Commissione Ue intravedono dei rischi di ‘’considerevoli effetti indesiderati’’ e mettono in guardia che a causa della complessita’ delle operazioni i rischi di evasione fiscale e aggiramento delle regole possono essere molto alti. Dopo questo primo documento, la Commissione ha continuato ad esplorare l’ipotesi di una tassa globale e le conclusioni del lavoro saranno presentate all’Ecofin di ottobre. ‘’Siamo convinti che l’introduzione di una tassa di questo tipo richieda un approccio globale’’, ha ribadito Emer Traynor, portavoce di Semeta. ‘’Al tempo stesso, crediamo che sia uno strumento importante per reperire risorse per finanziarie gli obiettivi del Millennium contro la poverta’ e lo sviluppo’’. L’idea di una Tobin tax solo europea divide gli Stati membri. A favore Francia e Germania, contro Gran Bretagna e Italia. Ma il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, frena con decisione: “Allo stato attuale, non vedo le condizioni per l’adesione della totalità degli stati piu’ industrializzati. L’idea deve essere condivisa e applicata da tutti, ma i Paesi emergenti non la prendono nemmeno in considerazione”. La proposta del presidente francese Nicolas Sarkozy di una tassa globale sulle transazioni finanziarie, sottolinea Frattini, dovrebbe “avere come precondizione necessaria la partecipazione di tutti gli Stati”, non puo’ essere una decisione unilaterale, ha sottolineato Frattini. Se non ci fosse la partecipazione unanime alla “Sarkozy tax”, come l’ha definita il ministro, chi non la applica sarebbe favorito, mentre gli altri “perderebbero opportunita’ a vantaggio di altri”. L’Italia, in questo contesto, preferisce attendere sviluppi e non prendere una posizione netta: “preferisco una proposta seria globale prima di contare uno per uno chi e’ favorevole”, ha detto Frattini, sottolineando che “la proposta parte da una constatazione semplice, ovvero che per raggiungere gli obiettivi del Millennio” in un momento in cui la crisi globale fatica ad avviarsi a conclusione, ogni strategia e’ valida purche’ non vada a incrementare il debito pubblico. Appunto pero’, ha ribadito Frattini, serve prima trovare consenso comune: “l’Europa e’ piccola, mentre i flussi |
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