c Allarme Onu: lo strato di ozono resta danneggiato - 23/09/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
Home Capitolo
APRE CAPITOLO RASSEGNA STAMPA
RASSEGNA STAMPA
Invia questa notizia ai tuoi conoscenti
Home Sito
APRE IL SITO DI PROGETTO GAIA
[Data: 23/09/2010]
[Categorie: Ecologia ]
[Fonte: Equo]
[Autore: ]
Social network:                e decine d'altri attraverso addthis.com Tutti gli altri con: addthis.com 

Spazio autogestito Google


Allarme Onu: lo strato di ozono resta danneggiato

agujero_de_la_capa_de_ozono

Ricordate il “buco dell’ozono”? E’ entrato nell’immaginario collettivo e lo sforzo di bloccare questa minaccia globale ha portato al più grande successo della diplomazia ambientale.

Eppure se il trattato che vietava i Cfc e gli altri gas che distrigevvano lo strato di ozono che protegge la vita sulla Terra dai raggi solari, non tutto e’ ancora tornato come dovrebbe e l’ozono stratosferico sta solo lentamente recuperando dai danni prodotti da prodotti chimici per mezzo secolo, ma ci vorrà invece più tempo sulle regioni polari.

Come ha reso noto un rapporto Onu reso pubblico ieri, “l’impoverimento dell’ozono, che e’ responsabile di un aumento a livello del mare delle radiazioni ultraviolette che causano tumori alla pelle, cataratte e danni all’agricoltura, proseguirà per decenni visto che molte sostanze dannose restano nell’atmosfera per un lungo tempo dopo che le emissioni sono terminate”.

“Mentre molti prodotti refrigeranti o altre sostanze dannose per l’ozono non vengono più prodotte e diffuse nell’atmosfera, alcuni loro sostituti industriali sono gas responsabili dell’effetto serra che contribuiscono al surriscaldamento del pianeta”, dice il rapporto.

“L’ozono si è fermato. Non sta più diminuendo. Ma non ci sono segnali concreti che stia aumentando”, osserva Geir Braathen, scienziato del World Meteorological Organization (Wmo).

“Crediamo che lo strato di ozono, almeno nelle medie latitudini – ha aggiunto -, sarà riparato per il 2050″. Altri quaranta anni e solo alle medie latitudini.

Il rapporto prevede invece che il buco nell’ozono che si forma ad ogni primavera sull’Antartico torni ai livelli di prima del 1980 solo alla fine del 21° secolo, anche se attualmente risulta più piccolo rispetto a due anni fa.

La morale e’ che anche quando si trovano accordi multilaterali per far fronte a problemi ambientali un recupero della normalita’ e’ possibile, ma richiede decenni se non secoli. Ecco perche’ anche sul clima sarebbe il caso di intervenire per tempo.

PARTECIPA ALLA CAMPAGNA "IO FACCIO LA MIA PARTE"

 

Per il nostro Emporio... clicca!CLICCA PER IL NOSTRO EMPORIO

 

Spazio autogestito Google