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[Data: 23/09/2010] [Categorie: Animali ] [Fonte: Il Cambiamento] |
[Autore: Andrea Boretti] |
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Vivisezione, dietro la nuova direttiva Ue interessi e disinformazione Con una facciata di buone intenzioni, la nuova direttiva dell'Unione Europea in materia di vivisezione alza la soglia di dolore consentita e apre le porte alla sperimentazione selvaggia su animali in via d'estinzione, cani e gatti randagi. Dietro al varo di questa legge, ancora una volta le lobbies del farmaco e la disinformazione. L’8 Settembre scorso è passata la direttiva europea 86/609 sulla "sperimentazione animale a scopi scientifici e sulla vivisezione". L'obiettivo del documento, a detta dei promotori, era quello di uniformare le varie procedure europee in materia di sperimentazione animale, limitando i test più dolorosi. Tuttavia, tale uniformazione è stata fatta verso il basso, e a favore della solita Big Pharma aggiungiamo noi. A far discutere, infatti, sono le numerose deroghe che il testo prevede e che permetteranno di aggirare i limiti posti dalle leggi precedenti. Tra queste vi è una deroga per utilizzare animali in via d'estinzione e catturati in natura - compresi gorilla e scimpanzé che hanno in comune con l'uomo ben il 98% del DNA (art.55) -, la possibilità di utilizzare anidride carbonica per la soppressione delle cavie - procedura che causa immani sofferenze - e infine l'eccezione che lascia a bocca aperta: la possibilità di sperimentare su animali randagi, tra cui cani e gatti, se lo scopo non è raggiungibile in altro modo (art.11). Insomma, lo schema è sempre il solito, una facciata di perbenismo e buone intenzioni che nasconde il vero scopo di una direttiva del genere: abbassare il livello di controllo sulla materia in tutti gli stati dell'Unione. Chi ci guadagna? I soliti noti, ovvero le multinazionali del farmaco che sulla questione si spendono da mesi, al punto che, dopo la votazione, l'euro-deputata Sonia Alfano ha dichiarato: "Voglio denunciare il forte interesse delle lobby farmaceutiche che hanno fatto una notevole pressione su molti europarlamentari, che hanno patteggiato senza sapere nulla sulla direttiva". "Senza sapere nulla sulla direttiva". Se fossimo in Italia dove il servilismo parlamentare è diventato un'arte non ci stupiremmo più di tanto, ma evidentemente tutto il mondo è paese al punto che la stessa deputata continua nella sua denuncia con un'affermazione che solitamente sentiamo fare in ambito di politica italiana: "I cittadini non sono stati informati, ieri ci siamo trovati davanti a tanti parlamentari che non sapevano di cosa stessimo parlando e varando". Ma oltre alla Alfano gli altri euro-parlamentari italiani cosa hanno votato? Ben 52 di loro, senza distinzione di sesso e colore politico, hanno votato a favore della legge. Tra questi, Gabriele Albertini, ex-sindaco di Milano e indiziato principale del dissesto delle casse del capoluogo lombardo, Magdi Cristiano Allam, che fa parte di un gruppo dal nome Io amo l'Italia e che evidentemente non ama particolarmente gli animali, ma anche Pino Arlacchi dell'IDV, l'ex-sindacalista Sergio Cofferati del PD, l'immortale Ciriaco De Mita dell'UDC, Clemente Mastella, Iva Zanicchi e Barbara Matera del PDL. Insomma un numero importante di rappresentanti del nostro paese che dovranno poi confrontarsi con il sottosegretario alla salute Francesca Martini, che dichiara: "In Italia siamo un passo avanti e non intendiamo certo tornare indietro: non consentiremo la sperimentazione su cani e gatti". Sarà la solita dichiarazione di circostanza? In attesa di scoprirlo l'AIDAA, Associazione Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, sta organizzando per lunedì 4 Ottobre uno sciopero della fame collettivo, "un gesto simbolico per denunciare la vergognosa decisione votata dal parlamento europeo che apre le porte alla sperimentazione selvaggia sugli animali di affezione e che viene allargata a specie in via d'estinzione". |
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