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[Data: 24/11/2010] [Categorie: Ecologia ] [Fonte: ] |
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Milioni in biodiversità
Ma da cosa nasce questa tendenza a dare un valore alla biodiversità e ai servizi ecosistemici? Il Segretario Generale ONU, Ban Ki-moon, nell’introduzione del Global Biodiversity Outlook dell’UNEP, ha spiegato chiaramanente che, nonostante gli sforzi, l’obiettivo di arrestare il declino della biodiversità entro il 2010 non potrà essere raggiunto. Questo dimostra che gli approcci scelti finora non sono più sufficienti e le sole politiche basate sulla conservazione non bastano più. Inoltre, questioni come l’attribuzione di un valore ai servizi ecosistemici e la stima dei costi per le società legati alla perdita di biodiversità, ai livelli politici vengono ancora generalmente ignorate o sottostimate. Eppure, già nel 1997, i primi studi sulla valutazione economica della biodiversità mondiale pubblicati da Nature, calcolando il valore di 17 servizi degli ecosistemi (dalla regolazione del clima ai cicli idrici, dall’impollinazione alla formazione del suolo, dal turismo ai valori spirituali, ecc.), parlavano di cifre comprese tra 16.000 e 54.000 miliardi di dollari l’anno e una media annuale di 33.000 miliardi di dollari. Nel 2002, in un altro lavoro pubblicato su “Ecological Economics”, attraverso un nuovo modello unificato di stima definito GUMBO (Global Unified Metamodel of the Biosphere), il calcolo della biodiversità mondiale in termini econimici raggiungeva i 180.000 miliardi di dollari all’anno, mentre, recentemente, gli autori del TEEB hanno attribuito alla biodiversità e i servizi ecosistemici globali un valore annuale di 350mila miliardi di dollari USA. |
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