Conferenza mondiale onu sul clima
Cancun, Cambiare il sistema non il clima
Inizia il vertice sul clima di Cancun. Movimenti da tutto il mondo danno vita al controvertice
A Cancun, in Messico, in corso la “16ª Conferenza mondiale Onu sul clima” durante la quale i capi di stato si ritrovano per discutere dei cambiamenti climatici. Parallelamente all'incontro ufficiale, i movimenti sociali di tutto il mondo danno vitta ad un contro-vertice per discutere dal basso sui nuovi modelli di sviluppo per salvare il pianeta. Dall'Italia sarà in Messico una delegazione di Rigas (Rete italiana per la giustizia ambientale e sociale) che riunisce oltre 70 realtà tra sindacati, organizzazioni e comitati italiani. Nel video la presentazione del viaggio. Ambiente, beni comuni, lavoro, migranti, grandi opere, agricoltura, mafia, rifiuti: Cancun unisce tutti. I movimenti attivi in Italia trovano un punto di convergenza forte in occasione della “16ª Conferenza mondiale Onu sul clima” che inizia oggi nella città Messicana. A volare oltreoceano ci sarà una delegazione che rappresenta i problemi locali e il loro legame con la crisi ambientale globale. Qui si riuniranno a movimenti da tutto il mondo per dare vita ad un controvertice che denuncia il fallimento delle politiche ufficiali. «Cancun rappresenta l'incontro dei Governi e i Governi non hanno nessuna intenzione di cambiare – spiega Alex Zanotelli, padre comboniano da sempre vicino ai movimenti. Ecco perché è importante che la cittadinanza attiva mondiale sia presente e dica che non accettiamo la logica del profitto, del mercato, contro un sistema economico finanziario che sta ammazzando i poveri e l'ambiente». Dopo il fallimento dello scorso anno del vertice di Copenaghen, sono poche le aspettative verso l'incontro ufficiale. «Il cambiamento verrà solo dal basso, dalla cittadinanza attiva» conclude Zanotelli.
La delegazione italiana La delegazione italiana in partenza verso Cancun è rappresentata dalla Rete italiana per la giustizia ambientale e sociale (Rigas). Giuseppe De Marzo, suo rappresentante, racconta: «la nostra rete è fatta da soggetti nuovi che nascono per affrontare questa crisi irreversibile e strutturale del modello capitalista». La rete unisce infatti oltre 70 realtà tra sindacati, organizzazioni e comitati italiani che si occupano di tematiche tra loro differenti eppure collegate dalla ricerca di giustizia sociale e ambientale. «Abbiamo il diritto di lavorare senza morire e di avere un ambiente sano in cui vivere – dice De Marzo. Per questo la battaglia dei beni comuni è il centro della risposta che noi possiamo dare alla crisi: il capitalismo non può riformare se stesso, questo lo può fare la società civile, i movimenti».
Da L'Aquila a Cancun Clima vuol dire anche cura del territorio e sicurezza ambientale. Non poteva mancare quindi una rappresentanza dei comitati cittadini sorti all'Aquila subito dopo il terremoto per interrogarsi sulla sfida di reimmaginare una città distrutta, nel tempo della crisi ecologica ed economica. Sara Vegni del “Comitato 3e32”: «Abbiamo creato un laboratorio per creare soluzione nuove ma purtroppo l'atteggiamento del Governo è l'imposizione di una grande opera sul territorio senza il coinvolgimento della popolazione e degli enti locali: ha devastato la città con il “piano C.A.S.E.” e ha frammentato 15 mila persone in 19 new town creando un'eredità pesante per chi dovrà vivere e gestire quel territorio in futuro».
Forum e cortei A Cancun i movimenti mondiali si incontreranno per cercare dal basso le vie d'uscita alla crisi mondiale. «Ci saranno cinque carovane che partendo da diverse città raggiungeranno Cancun denunciando lungo il percorso le aberrazioni più forti sui diritti cittadini in Messico», spiega Vilma Mazza di YaBasta. «Qui si darà vita a dei grandi forum di discussione e l'iniziativa culminerà il 7 dicembre con una grande manifestazione per attraversare il Cop16 in corteo».
|