Crisi alimentare
Il riso oltre la soglia dei 25 dollari
L'allarme sui mercato mondiali del riso non si smorza, ma il rafforzamento del dollaro ha messo la sordina ai prezzi del Chicago Board of trade, il principale punto di riferimento per i cereali. Il future sul riso ha chiuso la sessione a 23,96 dollari per cwt, con un calo del 2% in larga misura
bilanciato dal recupero del biglietto verde nei confronti delle altre valute. In mattinata però il contratto aveva toccato un picco storico di 24,685 dollari e la consegna luglio era salita addirittura a 25 dollari.
Gli acquisti dettati dal panico, così come quelli della speculazione, non hanno ancora lasciato il posto alle considerazioni basate sulle cifre. Queste ultime dicono che le scorte mondiali non sono abbondanti come sarebbe desiderabile, ma le stime pubblicate ieri dall'Intemational Grains Council
(Igc) affermano che raccolti e consumi di riso nell'annata 2008-09 saranno in equilibrio, mentre la produzione di frumento stabilirà il record di 645 milioni di tonnellate. 41 in più rispetto alla campagna che sta per concludersi.
Però in Thailandia, il primo fornitore mondiale, le quotazioni dall'inizio dell'anno si sono triplicate, raggiungendo i 1.000 dollari per tonnellata.
Secondo l'Igc è colpa dei timori di carenza d'offerta nel periodo di saldatura tra i raccolti. Timori che hanno allarmato i Governi e hanno provocato una sequenza di freni alle esportazioni che, a loro volta, hanno dato impulso ai prezzi. Questo è il primo degli effetti negativi collegati alle
restrizioni alle vendite all'estero. Il secondo è il fatto che, per garantire disponibilità sui mercati locali senza soffiare sull'inflazione, gli agricoltori non sempre riescono a ottenere i benefici dei rincari che vedono progredire rapidamente, ma solo nelle borse merci internazionali.
Inoltre le quotazioni alle stelle, se da un lato innescano acquisti cautelativi e convincono i consumatori ad appesantire le scorte, dall'altro scoraggiano gli acquirenti più deboli, quelli dei Paesi poveri.
La sicurezza alimentare però ha la precedenza per tutti i governi. E le misure, più o meno stringenti, stanno coinvolgendo un numero di Paesi sempre più alto, dal Brasile al Viet-nam, dalla Russia all'Egitto. In Thailandia, dove gli agricoltori stanno tentando di ottenere un terzo raccolto con semine straordinarie, iprezzi elevati sono i benvenuti, purché non vengano a mancare gli acquirenti: a Bangkok qualche esportatore sta già segnalando che mancano all'appeUo le richieste, abitualmente cospicue, da lran e lndonesia.
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