La deriva liberista avanza in Europa e così la crisi diviene globale, come globali e sempre uguali sono le risposte dei padroni. Dopo aver privatizzato la nostra Terra con la forza, dopo aver reso irrespirabile l'Aria delle nostre città in nome del dio petrolio, oggi vogliono che l'Acqua non sia più un bene pubblico. Questo ecocidio chiamato “civiltà” ci sta chiudendo in un recinto sempre più piccolo dove diviene sempre più difficile bere, respirare e spostarsi.
Le multinazionali comprano l'Acqua che sgorga dalle sorgenti della nostra Madre Terra, in ogni luogo con ogni mezzo. In Europa la direttiva Bolkestein del 2006, curata e sostenuta dalla Commissione Prodi, ha avviato il processo di privatizzazione dei servizi e da allora con la ridicola scusa della manutenzione dei tubi e di una gestione “razionale” l'Italia svende ciò che ci appartiene.
Ci ribelliamo a tutto questo in mille modi diversi, da Cancun per una giustizia sociale ed ambientale a Roma per non dimenticare la volontà di più di 1.400.000 firme.
L'Acqua, come l'aria e la Terra, sono Beni Comuni indispensabile per la vita, il cui accesso va considerato Diritto Umano Universale.
Oggi come sempre per spostarci nelle nostre città ci rifiutiamo di bruciare petrolio, chiusi in scatole di metallo, e pedaliamo per la moratoria dei processi di privatizzazione dell’acqua e perché il referendum si faccia nel 2011, in difesa dell'Acqua che beviamo, dell'Aria che respiriamo, della Terra che calpestiamo!
Sabato 4 dicembre, ore 10.30 a Porta Maggiore – Roma
Pedalata lungo luoghi e storie dell'acqua pubblica verso Piazza ss. Apostoli