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[Data: 02/12/2010] [Categorie: Alimentazione ] [Fonte: Fondazione Diritti genetici] |
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OGM & POLITICA Germania, confermate le norme anti-transgenico La Corte Costituzionale tedesca ha confermato la validità della normativa risalente al 2005 che regola in maniera restrittiva la coltivazione delle piante transgeniche, motivando la propria decisione con il fatto che la conoscenza scientifica non ha stabilito con sicurezza le conseguenze a lungo termine dell’uso dell’ingegneria genetica. Il giudizio è stato pronunciato dal tribunale di Karlsruhe che ha respinto il ricorso presentato dal land Sassonia–Anhalt contro la legge federale sull’ingegneria genetica, adottata nel 2005 dal governo guidato dalla coalizione di verdi e socialisti. Secondo i ricorrenti, la regolamentazione impedisce in maniera inappropriata la coltivazione delle piante transgeniche ed è incompatibile con la libertà di impresa, il diritto di proprietà e il concetto di eguaglianza di fronte alla legge, in particolare laddove si fa riferimento alla responsabilità legale e al registro dei siti dove si sperimentano i semi OGM. I giudici hanno invece riconosciuto che le norme adottate perseguono il fine legittimo dell’interesse pubblico, in particolare la tutela degli esseri umani e delle risorse naturali, soprattutto per il fatto che “è estremamente difficile o impossibile invertire le conseguenze del rilascio nell’ambiente di un organismo il cui make-up genetico è stato modificato”. Per la Corte federale resta inoltre valido il principio della responsabilità legale per chi coltiva le piante transgeniche, ovvero il risarcimento del danno economico conseguente la contaminazione genetica delle piante convenzionali, anche laddove la coltivazione sia conforme alle direttive in materia che prevede la distanza di 150 metri dalle colture naturali e di 300 metri nel caso si coltivi mais OGM. La normativa impone anche che, nel caso non venisse identificata la fonte della contaminazione, la responsabilità ricada su tutti i coltivatori di transgenico della regione interessata. Nel complesso, hanno concluso i giudici, le valutazioni fatte nell’ambito della norma governativa rispecchiano la tutela dell’interesse pubblico soprattutto in considerazione del dibattito sociale e scientifico sull’uso dell’ingegneria genetica e dei suoi effetti non ancora noti in modo definitivo. |
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