Il mondo dei nipoti? Devastato da tempeste
A colloquio con il grande climatologo James Hansen, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro "Tempeste (per i miei nipoti)" che preseterà a Roma e Milano a dicembre: «L’unica soluzione è tassare la CO2».
Negli Usa parlare scientificamente di clima significa James Hansen, Jim per gli amici. Uno degli scienziati Nasa che più si è dedicato alla ricerca sul cambiamento climatico, una voce eminente, osteggiata dai climanegazionisti di Bush e dalla lobby degli idrocarburi di Washington. I quali hanno tentato addirittura di intralciare la sua attività di ricerca nel dipartimento dell’agenzia spaziale. «Una figura straordinaria», lo definì Bill McKibben durante un’intervista a Terra. «Un personaggio singolare e travolgente, che un giorno l’umanità dovrà ringraziare». Hansen, condannato ai riflettori per la sua battaglia contro il global warming, è un personaggio a tratti timido, riservato. Sarà in Italia nei prossimi giorni (il 2 a Milano alla rotonda della Besana, il 4 a Roma alla fiera dell a piccola editoria) per presentare il suo libro Tempeste, di Edizioni Ambiente. Di questo e delle sue battaglie abbiamo parlato ieri.
Dopo decine di articoli accademici, tanti diventati pietre miliari nella scienza dei cambiamenti climatici, ha deciso di scrivere un libro divulgativo. Come mai questa svolta?
Per il grande scarto tra gli studi sul riscaldamento globale e le sue conseguenze svolti dagli scienziati e quello che le persone attualmente sanno. Lo scopo del libro dunque è offrire informazione scientifica e chiara affinché tutti i lettori comprendano la gravità della situazione climatica. E perchè comprendano anche che i governi non stanno facendo il loro lavoro, sono ancora nel letto matrimoniale con l’industria dei combustibili fossili. Nel mentre sono diventati esperti di green-washing, si dichiarano ambientalisti ma fanno altro. Forse la cosa che più desidero che la gente veda è che finché non faremo pressione sui governi per cambiare direzione, ci stiamo comportando in maniera disonesta nei confronti dei nostri figli e nipoti.
Quale è dunque l’attuale situazione del clima e delle temperature globali? Il 2010 sarà l’anno più caldo da che esistono misurazioni? E quali sono le proiezioni per i prossimi anni?
L’oceano Pacifico tropicale ha dato inizio alla fase di raffreddamento dovuta naturale oscillazione di El Niño/La Niña, questo motiva anche il fatto che c’è incertezza a stabilire se gli ultimi 12 mesi (gennaio-dicembre) sono stati un vero record di temperature (lo è stato per Gennaio-Ottobre). La frase di raffreddamento della Niña durerà fino a metà 2011, quindi non aspettiamoci un nuovo record il prossimo anno, anche se le misurazioni mostrano che lo sarà probabilmente il 2012, vista l’influenza del riscaldamento generato dall’uomo che si sovrappone alle oscillazioni naturali. Nel lungo periodo, gran parte degli scienziati ritengono che ci sarà sicuramente un aumento delle temperature medie di almeno alcuni gradi Celsius a causa dell’inerzia politica e dello strapotere dell’industria dei combustibili fossili. I dati sono nel libro. Io credo che la gente debba svegliarsi e comprendere che possiamo seguire un modello energetico differente, lasciando gran parte del carbone e petrolio bituminoso nel suolo. La giustificazione che per il nostro benessere si deve consumare ogni goccia di combustibili fossili, detto francamente, è una stronzata. Se questo fosse vero che cosa succederebbe alla fine di questo secolo, quando i combustibili fossili finiranno: il mondo cadrà in miserabile povertà? Assurdo! Se noi creiamo una tassa sulle emissioni di CO2 e distribuiamo il ricavato al pubblico, avremo un grande piano di stimolo che renderà le energie pulite competitive sul piano economico e darà forza a una trasformazione della società verso energie a zero emissioni. I discorsi sui green jobs non hanno senso senza una carbon tax, globale e costantemente in crescita.
Cosa succederà con la fine delle riserve di combustibili fossili alla terra?
Lo sappiamo molto bene, il pianeta diventerà qualcosa di completamente diverso da come lo conosciamo. Non ci sarà più calotta artica, il livello del mare si innalzerà di 75 metri e gran parte delle specie saranno estinte. Quello che non sappiamo è quanto durerà questa caotica dinamica di transizione verso un pianeta desolato. Lo scioglimento dei ghiacci e il collasso degli ecosistemi sono problemi non lineari – ciò rende difficile dire quando il collasso inizierà. Ma se continuiamo come nulla fosse, questo caos occorrerà durante la vita dei miei nipoti. Per questo il titolo del libro è Storms of My Grandchildren (Le tempeste dei miei nipoti, ndr).
Quanto sono probabili nei prossimi decenni fenomeni di accelerazione improvvisa dei cambiamenti climatici?
Quelli che si chiamano ”Abrupt climate change”, fenomeni con trasformazioni catastrofiche sono certi al 100%, se continuiamo in questa direzione. Alcuni giorni fa c’era un articolo a 9 colonne sul New York Times: “There Will Be Fuel”, (Ci sarà carburante, nda).Queste persone credono che inseguiremo ogni singola goccia di combustibili fossili: se facciamo come suggerisce l’articolo del Times allora non c’è speranza andiamo incontro a questi cambiamenti.
Nel libro racconta le pressioni subite dalla Nasa durante l’era Bush. E' cambiata l’atmosfera con Obama?
Il governo non sta prendendo tutte le misure necessarie. Sono ancora succubi dell’industria fossile. La migliore speranza è che la Cina ammetta la gravità della situazione e la responsabilità e prenda la giusta strada. Forse alcuni governi europei daranno il loro supporto, ma non fermeremo l’effetto serra senza un pubblico informato che metta sotto pressione la politica per smettere con le loro chiacchere verdi e iniziare a fare sul serio.
Cosa dovrebbero fare i media per essere più efficaci?
Devono rispettare la scienza. Devono mostrare le questioni fondamentali. Inoltre ogni pazzo (il riferimento va soprattutto alle trasmissioni climanegazioniste americane) non merita la stessa esposizione mediatica e il diritto di confondere il pubblico.
Com’è possibile che in Usa, patria degli studi sui cambiamenti climatici, esista una scarsa consapevolezza del problema, tanto che alle recenti elezioni d sono stati eletti numerosi climanegazionisti?
Intanto ci sono gli interessi del denaro che vuole lo status quo. E gli scienziati non possono competere con i potentati economici. Basta vedere come hanno punito i climatologi per un errore alla pagina 7497 di un report (il riferimento è allo scandalo costruito a tavolino su un errore di dati in una ricerca della West Anglia Univerisity, ndr).
Oggi si parla di geo ingegneria per il clima, come l’iron-seeding, gli alberi modificati geneticamente per assorbire più CO2, le nuvole artificiali.
L’unica soluzione per preservare il pianeta com’era 10mila anni fa è lasciare i combustibili fossili dove sono. Nei prossimi negoziati si parlerà soprattutto di meccanismi di compensazione e di finanza climatica, si parlerà di CDM, REDD , tutti sistemi per scambiare emissioni in cambio di soldi. Tutto questo è green-washing, un inganno dipinto di verde, un tentativo per aggirare la vera questione. Tassare la CO2 è la soluzione. Vedremo.
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