Crisi alimentare
Fao possibilista, l'Italia farà sapere
Ogm come leva per migliorare il disagio dei paesi poveri? E' una delle tesi largamente condivisa nel mondo scientifico, ma molto dibattuta dalla politica
e nelle sedi internazionali. Nessuno di certo può negare che garantire la sicurezza alimentare mondiale alla luce del cambiamento climatico è la sfida
cruciale per le politiche agricole. Sono 850 milioni le persone che soffrono la fame, quasi tutte concentrate nei Paesi in Via di Sviluppo, proprio dove le
aree coltivabili sono più sensibili al global warming. E la situazione è ancora più compromessa dall'impennata dei prezzi delle materie prime con i Pvs
che pagano il prezzo più alto. Secondo la FAO, la crescita dei prezzi nel 2007 è stata in media del 40% per il grano; ma l'onda dei rincari si è abbattuta
anche su mais, riso e soia. Se ne discuterà dal 3 al 5 giugno a Roma, dove proprio la FAO organizzerà una conferenza internazionale sulla sicurezza
alimentare, i cambiamenti climatici le bioenergie. Gli Ogm possono essere la risposta? Secondo la fai, gli alimenti geneticamente modificati possono
contribuire a contenere l'emergenza. L'unico problema degli ogm, sottolinea l'Agenzia dell'ONU, è che finora non hanno raggiunto abbastanza
velocemente i piccoli agricoltori perché l'attenzione si è focalizzata su semi di grande uso industriale. La conferenza della FAO di Roma potrebbe
essere una delle prime uscite ufficiali del neo-sindaco di Roma Gianni Alemanno. Da padrone di casa potrebbe portare il suo contributo. E non sarebbe
un intervento formale: forte di un'esperienza quinquennale al ministero delle politiche agricole, Alemanno parlerebbe con cognizione di causa. Che
cosa direbbe Alemanno sul delicato problema degli ogm? Nel corso dell'esperienza ministeriale Alemanno ha sbarrato la porta agli Ogm. Eppure l'Italia,
nei suoi laboratori pubblici, aveva raggiunto risultati di eccellenza. Ma le ricerche, spesso a un passo dalla richiesta di brevetti, sono rimaste nei
cassetti. Durante l'esperienza ministeriale di Alemanno, è nel solco di una tradizione italiana contraria agli Ogm (lo era stato il predecessore Pecoraro
Scanio, e lo sarà, con distinguo, il successore De Castro) sono stati rafforzati anche i divieti sui test in campo aperto. Chissà se il sindaco Alemanno, da
sempre sensibile alle tematiche sociali, sulla scia della posizione FAO pro-Ogm, ne approfitterà per mettere in discussione le sue convinzioni.
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