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[Data: 09/02/2011] [Categorie: Video;Alimentazione ] [Fonte: Go.green] |
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Troppa CO2 in mare, allarme plancton Gli esiti preoccupanti di una ricerca australiana: l’inquinamento mette a repentaglio una delle basi dell’ecosistema marino. Troppo inquinamento, troppa CO2 in mare. E anche in questo caso non mancano le conseguenze che finiscono per coinvolgerci tutti. L'acidificazione degli oceani mette a rischio la sopravvivenza del krill, i piccoli crostacei che rappresentano la base della piramide alimentare della vita sottomarina. La scoperta, poi verificata sperimentalmente, l’hanno fatta gli scienziati dell'Australian Antarctic Division di Kingston Tasmania. Secondo quanto dicono i ricercatori, lo zooplancton sarebbe sempre più seriamente minacciato dalla crescente quantità di CO2 disciolto nel mare. Per dimostrare la loro tesi, gli scienziati hanno esposto diversi campioni di zooplancton a sempre più intense concentrazioni di anidride carbonica. Il risultato è una diretta e chiara relazione tra il grado di esposizione al biossido e l’aumento del tasso di mortalità degli embrioni. In salita fino al 54% con le concentrazioni più forti di anidride carbonica in discesa fino a zero, in assenza delle presenze nocive nell’acqua. Con concentrazioni di CO2 comprese tra i 950 e i 2000 la situazione del krill diventa critica. Secondo i ricercatori australiani emerge chiaramente come, se l'inquinamento dei mari dovesse aumentare, sarebbe progressivamente messa a repentaglio la sopravvivenza non solo dello zooplancton, ma anche di tutti gli organismi marini che se ne nutrono. Con un inevitabile meccanismo a catena che coinvolgerebbe tutto l'ecosistema marino. |
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