c
Home
Capitolo |
RASSEGNA STAMPA Invia questa notizia ai tuoi conoscenti |
Home
Sito |
[Data: 10/03/2011] [Categorie: Alimentazione ] [Fonte: ] |
[Autore: Donatella Scatamacchia] |
Social network: e decine d'altri attraverso addthis.com |
Spazio autogestito Google |
Verso Rio 20. I risultati del Forum di Nairobi
Gli oltre 100 ministri che vi hanno partecipato, insieme a membri della società civile, del settore privato e di quello scientifico, hanno concordato all’unanimità nel sostenere l’esigenza di una nuova conferenza, che si svolgerà per l’appunto il prossimo anno in Brasile, con l’obiettivo di accelerare la transizione verso economie caratterizzate da basse emissioni di carbonio e da sistemi di efficienza energetica. La Green Economy, si dice, dovrà diventare una realtà non solo per i Paesi sviluppati, ma anche per le economie emergenti come quella dell’India e della Cina, e per i Paesi in via di sviluppo. Per questo il Global Ministerial Environment Forum è stato dedicato alla promozione della green economy, quale modello di crescita da sostenere, non solo per i suoi benefici in campo strettamente ambientale, ma anche per i vantaggi che derivano direttamente al settore economico. Su queste premesse il Commissario Europeo per l’Ambiente, Janez Potočnik, e il Sotto-Segretario Generale dell’Onu (nonché Direttore dell’Unep), Achim Steiner, hanno annunciato una nuova partnership strategica tra le due istituzioni, al fine di rafforzare ed implementare la cooperazione in campo energetico ed ambientale. Una collaborazione che richiama, per altro, gli stessi principi della Strategia Europea 2020 e il rapporto dellUnep “Towards a green economy”, che mirano a uno sviluppo sostenibile in tutti i sensi: economico, ambientale e sociale. “Una strategia di crescita basata sulla green economy può e deve creare sviluppo economico, nuovi posti di lavoro e aiutare a sradicare la povertà. In questa prospettiva la green economy può riconciliare la crescita economica con la protezione dell’ambiente: due concetti che fino ad ora sono stati antitetici”. E’ quanto sostenuto dal Commissario Potočnik, che durante il suo intervento ha anche precisato come “sarebbe necessario passare da un approccio caratterizzato dalla protezione dell’ambiente dai tradizionali meccanismi della crescita economica, ad un approccio in cui la stessa crescita economica, in chiave green, diventi un mezzo per proteggere l’ambiente”. Si tratta di un nuovo tipo di messaggio e di modello che dovrebbe essere preso in considerazione dai Governi, soprattutto per quel che concerne il ruolo dei Ministri delle Finanze, del settore privato, e anche dei consumatori, i quali dovrebbero muoversi in base ad un consumo maggiormente consapevole delle risorse. Inoltre, è un modello di sviluppo che non prevede degli schemi di crescita prefissati e validi per qualsiasi Paese, ma dei mezzi, per la sua attuazione, molteplici e adattabili alle singole realtà: dagli investimenti nel campo dell’innovazione tecnologica all’uso efficiente delle risorse finanziarie e naturali, alla semplice prevenzione per non arrecare danni irreparabili all’ambiente e alla salute dell’uomo. Oltre a dettare le linee guida per la Conferenza Rio 20 prevista per il prossimo anno, durante il Forum sono anche state adottate quelle che dovranno essere le azioni chiave nella strategia dell’Unep nei confronti del cambiamento climatico, quale obiettivo primario e fondamentale del Forum. Diciassette azioni che l’Unep si impegna a implementare nei prossimi anni, tra cui: l’attuazione di progetti e politiche per ridurre i cosiddetti “non-CO2 inquinanti”, ovvero tutte quelle sostanze diverse dal biossido di carbonio che contribuiscono in maniera significativa al cambiamento climatico; l’impegno ad elaborare un sistema che provveda, in tempo reale, a informare i Governi sui dati e i trend ambientali; una assidua cooperazione tra l’Unep, l’Unesco, la Fao, l’Undp, affinchè si possa presto stabilire la prima sessione plenaria della Piattaforma Scientifico-Politica Intergovernativa sulla Biodiversità e gli Ecosistemi; Ma sul piatto c’è anche un impegno più urgente: l’approvazione, da parte dei Governi, di un Fondo Ambientale dell’Unep, per il periodo 2012-2013, pari a 190 milioni di dollari, a favore dei Paesi in via di sviluppo, per aumentare e rafforzare le politiche ambientali interne con azioni pratiche e concrete. Giusto per ricordare che, senza investimenti, tutte queste belle parole rimarrebbero confinate al libro dei sogni. |
Per il nostro
Emporio...
clicca!
Spazio autogestito Google